Dal 16 dicembre, i bambini dai 5 agli 11 anni potranno ricevere il vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2. Di fronte a questa prospettiva alcuni genitori nutrono dei dubbi o dei timori. Per tranquillizzarli, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha risposto ad alcune delle domande più frequenti sull’argomento.
Rispondendo alla domanda “perché dovrei far vaccinare mio figlio?”, l’ospedale ha spiegato che la vaccinazione può aiutare a proteggere i bambini. “Sebbene un minor numero di bambini si sia contagiato, questi possono essere infettati ed infettare. In alcuni rari casi, inoltre, nei bambini è stata descritta una forma di malattia infiammatoria (Mis-C) causata dal virus che può essere aggressiva”. Il Bambino Gesù ha spiegato che il vaccino di Pfizer può essere somministrato ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11, in una quantità pari a un terzo del dosaggio normale. “Sono previste due dosi per l’iniezione intramuscolare a distanza di tre settimane. In alcune nazioni la vaccinazione ai bambini tra 5 e 11 anni è già in corso (Usa, Israele, Austria e Cile)”.
“Per i bambini è sicuro fare il vaccino contro il Covid-19?”. Per il Bambino Gesù, la risposta a questa domanda è “sì”. L’ospedale spiega che gli studi condotti finora hanno dimostrato un’elevata efficacia del vaccino nel prevenire il Covid-19 (pari al 91%). La sicurezza e l’efficacia è stata monitorata con attenzione nel corso di studi mirati sulla fascia di età 5-11 anni. I possibili effetti collaterali sono tutti molto lievi e scompaiono nel giro di poche ore o al massimo un paio di giorni. Si parla di “dolore, arrossamento e gonfiore al braccio in cui si è fatta l’iniezione, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea”. La vaccinazione offre una buona protezione che però cala nel corso del tempo. Per gli adulti è prevista una dose booster dopo cinque mesi. “Una dose addizionale è prevista ai partire dai 12 anni e dopo 28 giorni per i trapiantati o chi ha una marcata compromissione immunitaria”.
Per quanto riguarda le altre vaccinazioni, il Bambino Gesù chiarisce che la somministrazione di quella anti-Covid può essere concomitante o precedente o successiva a quella di un altro vaccino inattivato (antipoliomielitica; antidifterica; antitetanica; anti -epatite B; anti-pertosse; anti-Haemophilus tipo b; anti-influenzale; anti HPV; anti-influenzale). “Nel caso dei vaccini anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella; anti-herpes zoster; anti febbre gialla, la distanza è di 14 giorni”.
“I vaccini sono efficaci contro le varianti?”. I dati preliminari di vari studi indicano che il vaccino è efficace verso alcune varianti. “La scoperta di queste varianti non cambia le raccomandazioni di base per la vaccinazione”.
Il vaccino anti-Covid riduce la possibilità di trasmettere il coronavirus Sars-CoV-2. I risultati di uno studio condotto in Israele indica che i vaccinati hanno il 90% di probabilità in meno di contrarre l’infezione asintomatica rispetto ai non vaccinati. “Inoltre chi contrae l’infezione dopo la vaccinazione sembra che abbia la carica virale inferiori agli infetti non vaccinati. Da notare comunque che l’effetto protettivo non sarà mai del 100%”. Il Bambino Gesù sottolinea che nel corso degli studi condotti sui vaccini non è stata saltata nessuna delle fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza. “La rapida messa a punto e approvazione si deve alle nuove tecnologie, alle ingenti risorse e a un nuovo processo di valutazione delle Agenzie regolatorie”. Ai genitori interessati a capire come viene rilevata l’assenza di controindicazioni alla vaccinazione, l’ospedale spiega che “prima della vaccinazione il personale sanitario pone” delle domande tanto semplici quanto precise e “valuta se la vaccinazione possa essere effettuata o debba essere rinviata”.
Per quanto riguarda i bambini che sono guariti dal Covid, il Bambino Gesù spiega che “è possibile effettuare un’unica dose di vaccino entro i sei mesi dal contagio”. Se invece sono passati già dodici mesi dal contagio, diventa necessario effettuare due dosi di vaccino. Quest’ultima opzione è raccomandate anche nel caso di un bambino che ha avuto una diagnosi di Covid-19 e presenta condizioni di immunodeficienza a trattamenti farmacologici. Infine, il Bambino Gesù ha spiegato che le i bambini che si infettano dopo la prima dose del vaccino non devono sottoporsi alla seconda. “La vaccinazione parziale e la successiva infezione non precludono un eventuale richiamo nel futuro”.
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