Un vaccino contro il cancro nei prossimi 5 anni? Non sembrerebbe più un’ipotesi fantascientifica. Ad annunciarlo sulle pagine di Repubblica sono Ugur Sahin e Özlem Türeci. Sono i coniugi immuno-oncologi cofondatori di BioNTech, l’azienda che ha sviluppato per Pfizer il vaccino anti-Covid. “Abbiamo 15 vaccini anticancro in fase di test clinico, il più avanzato è quello contro il melanoma. Prevediamo nei prossimi 5 anni di portarne qualcuno sul mercato e di portare altri nuovi vaccini in fase avanzata di sviluppo clinico”.
Sposati nel 2002, Sahin e Türeci iniziano in realtà l’avventura scientifica già dagli anni Novanta, alla ricerca di un modo per aiutare il sistema immunitario a combattere i tumori attraverso l’Rna messaggero. Si tratta della stessa tecnologia alla base del vaccino anticoronavirus e della ricerca per combattere tutta una serie di malattie (dai melanomi alle sindromi autoimmuni e a quelle allergiche).
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La tecnologia mRna come base per un futuro vaccino contro il cancro
Parlando dell’mRna, Sahin dice: ″È la più antica forma di programmazione costruita dalla natura, perché passa alle cellule le istruzioni per produrre le proteine. Abbiamo capito subito l’enorme potenziale che c’era nel fornire informazioni – a nostro piacimento – direttamente alle cellule immunitarie, codificandole nell’mRna. Per poi lasciare che il sistema immunitario faccia quello che sa fare meglio: proteggere il nostro corpo dalle minacce”.
Türeci aggiunge che la pandemia è stata solo il battesimo del fuoco per l’impiego della tecnologia mRna e afferma che “i prossimi cinque-dieci anni potrebbero portare a un cambiamento di paradigma in molti dei vaccini esistenti”. L’Rna messaggero, dicono i genitori del vaccino anticoronavirus, potrebbe aiutare a combattere tutti i tipi di tumore solido (dal melanoma al carcinoma del colon-retto). Insomma: nel prossimo lustro potremmo veramente avere un vaccino contro il cancro.
“La terza dose può aiutare a proteggere una vasta popolazione di persone”
Oltre ai tumori, l’mRna potrebbe combattere altre malattie. Sahin e Türeci aggiungono infatti: “Nel 2022 contiamo di iniziare i test clinici per i vaccini contro la malaria e la tubercolosi. E andremo avanti con il nostro programma di un vaccino contro l’Hiv. Ma non finisce qui. L’mRna ci permette di riprogrammare il sistema immunitario non solo per stimolarlo, ma anche per calmarlo: e questo sarà prezioso per la cura delle malattie autoimmuni – dove i danni sono fatti da un sistema immunitario iper-reattivo – e nella medicina rigenerativa”.
Interpellati sulla necessità della terza dose del vaccino anti-coronavirus affermano: “I dati raccolti oggi suggeriscono che può aiutare a proteggere una vasta popolazione di persone da questo virus e dalle sue varianti. Oltre a un ampio accesso globale ai vaccini per tutti, le terze dosi potrebbero giocare un ruolo importante per il contenimento della pandemia e il ritorno alla normalità”.