Potrebbe essere la terza settimana di novembre quella utile per avere il via libera per il vaccino contro il Coronavirus. Lo fa sapere la casa farmaceutica Pfizer, che punta a chiedere tale autorizzazione all’agenzia americana Fda nel giro del prossimo mese. Una notizia data da Albert Bourla, amministratore delegato della compagnia, e rilanciata dal professor Roberto Burioni su Twitter.
Vaccino, “equivoco” sulla data
“Abbiamo una data. Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, scrive che se tutto andrà bene presenterà una richiesta per un’autorizzazione di emergenza del vaccino contro COVID-19 nella terza settimana di novembre 2020. Forza!“, è stato il post di Burioni:
Abbiamo una data. Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer scrive che se tutto andrà bene presenterà una richiesta per un’autorizzazione di emergenza del vaccino contro COVID-19 nella terza settimana di novembre 2020. Forza! https://t.co/uFyN0jLzLz pic.twitter.com/hopP1tOB4g
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) October 16, 2020
Un intervento di grande importanza, ma che non equivale a dire che il vaccino sarà effettivamente pronto a novembre. Il professor Burioni si è infatti visto costretto a correggere l’Ansa, che gli aveva attribuito in un virgolettato esattamente tale concetto.
“Non ho mai scritto le parole nel virgolettato. Difficile – e forse inutile – provare a informarvi correttamente se il senso di quello che scrivo viene distorto“, ha infatti scritto il virologo in un successivo intervento. Per poi specificare che l’accelerazione sul vaccino richiederà comunque ulteriori tappe prima di arrivare a quella della distribuzione.
Non ho mai scritto le parole nel virgolettato. Difficile – e forse inutile – provare a informarvi correttamente se il senso di quello che scrivo viene distorto. https://t.co/4GgR8bdiGW
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) October 17, 2020
Le prossime tappe della sperimentazione
Un utente ha quindi domandato: “Beh poi ci sarà la trafila dell’FDA… se tutto va bene realisticamente potremmo pensare che a inizio gennaio possano somministrare le prime dosi?“. Questa la risposta di Burioni: “Penso che qualunque previsione che sarebbe basata sui precedenti sarebbe inattendibile. Se il vaccino funziona si è fatto in 9 mesi quello che si faceva in 20 anni“.
Penso che qualunque previsione che sarebbe basata sui precedenti sarebbe inattendibile. Se il vaccino funziona si è fatto in 9 mesi quello che si faceva in 20 anni.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) October 16, 2020
Dal canto suo, Albert Bourla ha specificato che per ottenere l’approvazione delle autorità mediche sarà necessario che il vaccino rispetti tre requisiti: “essere efficace, sicuro e costantemente prodotto secondo i più elevati standard di qualità“.