Vaccino: a Tor Vergata parte la campagna per autistici e caregiver

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Una stanza ad hoc con un percorso sensoriale per cercare di mettere a proprio agio il paziente in attesa della somministrazione del vaccino. Così prendono il via al Policlinico di Tor Vergata a Roma le prime inoculazioni del siero anti Coronavirus rivolte ai pazienti autistici gravi e ai loro caregiver. “Oggi iniziamo con sei vaccinazioni, che saranno perpetuate ogni giorno fino ad arrivare a una calendarizzazione di tutti i nostri pazienti che vengono seguiti dal centro di riferimento“, ha spiegato il Direttore Generale del Policlinico di Tor Vergata, Giuseppe Quintavalle.

Pazienti autistici e Coronavirus: come funziona

Da quest’ultimo arrivano anche chiarimenti su quali siano i pazienti a cui sarà somministrato il vaccino: “Si inizia dalle forme di patologia grave, per poi estenderla anche alle altre“. Le vaccinazioni non si terranno nel centro vaccinale, per non mettere a disagio i pazienti. Ma “abbiamo allestito una stanza con un percorso sensoriale“.

Grande attenzione, insomma, ricade sulle specifiche esigenze di questo tipo di paziente pronto a ricevere il vaccino. “Verrà fatto accomodare in una stanza con la musica di sottofondo. Gli verrà spiegato ‘visivamente’ quello che sta per succedere, anche con degli strumenti di desibilizzazione“, sottolinea Luigi Mazzone, professore di Neuropsichiatria Infantile al Policlinico di Tor Vergata.

Federico: il primo paziente autistico a ricevere il vaccino

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E Federico, 46 anni, è il primo paziente autistico a ricevere il vaccino al Policlinico di Tor Vergata a Roma. Forse addirittura il primo vaccinato in Italia. “Si tratta di una liberazione“, spiega la mamma Maria Grazia. Per Federico nessuna difficoltà: “Glielo abbiamo detto stamattina in macchina che si sarebbe vaccinato, per non creargli quello stato di ansia“.

Federico è uno sportivo“, racconta la madre. Quindi tutte le restrizioni sono state difficili da sostenere. E, ad aggravarle, c’è anche l’impossibilità di poter vedere gli amici. Anche per questo motivo la giornata della vaccinazione assume una grande importanza. “Questo è un passo verso la normalità“, conclude infatti la donna.

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