I vaccini anti-Covid di Pfizer e AstraZeneca sono “altamente efficaci”, dopo la somministrazione di due dosi, contro la variante indiana del coronavirus. È quanto emerge dai risultati di un nuovo studio britannico, condotto dagli esperti della Public Health England. I dati raccolti indicano che il vaccino di Pfizer ha un’efficacia dell’88% nel fermare la malattia sintomatica derivante dal ceppo indiano due settimane dopo la seconda dose. AstraZeneca, invece, è efficace al 60%. Tuttavia, entrambi i vaccini sono efficaci solo al 33% a tre settimane di distanza dall’inoculazione della prima dose. Per fare un confronto, la protezione nei confronti della variante inglese è del 50% dopo una singola dose di entrambi i vaccini.
Secondo la Public Health England, la differenza di efficacia tra i due vaccini potrebbe dipendere dal fatto che la distribuzione delle seconde dosi di AstraZeneca è avvenuta dopo quelle di Pfizer. Altri dati indicano che è necessaria una maggiore quantità di tempo per raggiungere la massima efficacia con il vaccino di AstraZeneca. Nel corso dello studio sono stati presi in considerazione 12.675 casi avvenuti tra il 5 aprile e il 16 maggio. Di questi solo 1.054 erano stati causati dalla variante indiana.
Di fronte a questi risultati incoraggianti, Matt Hancock, Segretario di Stato britannico alla Salute e agli Affari sociali, ha dichiarato di avere sempre più fiducia nel fatto che il governo inglese potrà togliere le ultime restrizioni entro il 21 giugno, come previsto. L’Inghilterra, dunque, sembra sempre più vicina a un ritorno alla normalità. Hancock ha però sottolineato che i dati del nuovo studio indicano che è “assolutamente vitale” fare entrambe le dosi del vaccino. Anche Priti Patel, Segretaria di Stato per gli affari interni del Regno Unito, guarda al futuro con ottimismo. Nel corso di un’intervista a Sky News ha dichiarato che il successo della campagna vaccinale sta permettendo a tutti di riprendere le proprie vite. Parlando delle riaperture, Patel ha ricordato che Boris Johnson è stato molto chiaro sulla presenza di “tappe chiave” nel percorso verso il 21 giugno. “Continueremo a monitorare i dati”, ha aggiunto.
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