Nel 2021, nel mondo si sono verificati 10,6 milioni di casi di tubercoli, con 1,6 milioni di decessi. Ma proseguono anche gli sforzi per porre fine alla malattia, con ben 74 milioni di vite salvate dal 2000. Sono alcuni dei dati riferiti dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) in vista della Giornata mondiale della Tbc, che si celebra domani, 24 marzo.
La data scelta per questa giornata, istituita per aumentare la consapevolezza su questa malattia, non è causale. Il 24 marzo del 1882 fu scoperto il batterio che causa la malattia infettiva e contagiosa, il Mycobacterium tuberculosis. Lo slogan dell’edizione 2023 della giornata mondiale della tubercolosi, è “Yes! We can end TB!“. In particolare, i riflettori saranno puntati sull’esortare i Paesi a incoraggiare maggiori investimenti, un’adozione più rapida delle innovazioni come i nuovi farmaci orali per la tubercolosi resistente ai farmaci.Come spiegato dall’Organizzazione mondiale della sanità, la tubercolosi si concentra in contesti colpiti dalla povertà e nelle popolazioni più vulnerabili. La pandemia di Covid-19, i conflitti in corso e le crisi socioeconomiche, “hanno messo a rischio i progressi per l’eliminazione della malattia e per garantire un accesso equo alla prevenzione e alle cure“, ha riferito l’Oms, sottolineato che maggiori investimenti per introdurre opzioni terapeutiche preventive, terapie di più breve durata, e per favorire la diagnostica molecolare rapida, oltre ad altre innovazioni, “possono salvare milioni di vite”.
La tubercolosi è una malattia infettiva causata dal Mycobacterium tubercolosis, un batterio che si trasmette attraverso le goccioline di saliva presenti nell’aria. La diagnosi precoce permette di ridurre la diffusione del microbo e di individuare per tempo le cure più adatte per sconfiggerlo.
Quanto alla sua sintomatologia, questa malattia che colpisce i polmoni si manifesta con tosse per oltre 3 settimane, dolore toracico, febbre, sudorazioni notturne e presenza di sangue nell’espettorato. La diagnosi ha fatto molti progressi negli ultimi anni, con test molecolari in grado di identificare in poche ore la presenza del micobatterio invece che in 3-4 settimane come in passato. Questo permette di iniziare prima la terapia antibiotica e ridurre la trasmissione dal malato alle persone sane.
Come spiegato in un approfondimento pubblicato sul portale del noto polo ospedaliero Humanitas, per prevenire la tubercolosi è necessario seguire corrette norme igienico-sanitarie e un regime alimentare equilibrato. La diagnosi precoce permette di ridurre le probabilità di contagio. E la chemioprofilassi, basata sull’assunzione di farmaci antitubercolari, è indicata in situazioni a rischio di contagio.
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