È arrivato oggi il parere dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, sulla terza dose del vaccino anti Covid. Lo aveva preannunciato il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria in Italia, il generale Francesco Figliuolo, intervenuto ieri sera durante la trasmissione Che tempo che fa su Rai 3.
La terza dose dei vaccini potrà essere somministrata agli immunodepressi almeno 28 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Questa la conclusione a cui è giunta l’Ema.
Terza dose, l’annuncio di Figliuolo
“Domani (oggi, ndr) si riunirà l’Ema e dirà qualcosa sulla terza dose – aveva dichiarato Figliuolo –. Sappiamo che negli Stati Uniti la stanno facendo dagli over 65 e anche in Francia, noi aspettiamo il 4 e poi daremo indicazioni”. Il commissario ha poi spiegato che in Italia “le dosi ci sono e andremo spediti. Sto aspettando cosa dicono gli scienziati”.
“La terza dose per tutti? Aspetto cosa dicono gli scienziati, sembra che una dose booster sia meglio fino a una certa età. Poi le evidenze sul campo non ce la impongono per i più giovani, ma noi siamo pronti – aveva ribadito il generale –. Quando si vedranno i dati per capire cosa succede sul décalage degli anticorpi, saremo pronti”. Infine, aveva sottolineato che chi ha ricevuto il siero AstraZeneca o Johnson & Johnson “farà il vaccino a mRna. Ci sarà la chiamata, poi faremo anche accesso libero”.
L’apertura di Sileri e del Governo
Dopo l’iniziale titubanza sulla possibilità di una nuova somministrazione, il Governo ha cambiato rotta a partire dal 20 settembre, data di avvio della campagna per immunodepressi e pazienti fragili. A introdurre il tema era stato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Secondo il quale parlare già di terza dose per tutti “è prematuro”, anche se si è detto certo che questo sarà uno scenario plausibile per il futuro.
Sileri, però, non si è sbilanciato sulle tempistiche, ribadendo – come Figliuolo – che “è la scienza che dovrà rispondere”. La necessità di una terza dose è legata al calo di efficacia delle prime due somministrazioni. “Un calo dell’immunità è evidente”, ha spiegato Sileri: “Essa varia da soggetto a soggetto, ma è verosimile che nel tempo un richiamo dovremo farlo tutti. E, da medico, io immagino che la terza dose servirà”.
Effetti collaterali, gli studi in Israele
Intanto, da Israele arrivano notizie incoraggianti sulla terza dose del vaccino anti Covid. I dati diffusi dal Ministero della Sanità indicano infatti che gli effetti collaterali del richiamo sono “significativamente più leggeri” rispetto a quanto avvenuto per le prime due inoculazioni. Fatica, debolezza e dolore al braccio dopo l’iniezione sono molto meno comuni per tutti i gruppi di età.