Iniziano il 10 gennaio 2022 le somministrazioni dei richiami con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla seconda dose del vaccino anti-Covid. A darne conferma oggi è stato il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, in visita all’hub vaccinale nella caserma degli Alpini Vian di Cuneo. La riduzione dell’intervallo temporale tra seconda e terza dosa da cinque a quattro mesi era già stata annunciata il 23 dicembre con una circolare del Ministero della Salute. La nuova tempistica diventa dunque operativa dal 10 gennaio 2022.
Figliuolo: “Variante Omicron? Contagiosa fino a 5 volte in più”
“Darà un ulteriore impulso alla campagna. Stiamo correndo per cercare di arginare la variante Omicron”, ha detto Figliuolo. “Mi preoccupano ancora quei 5 milioni e 750 mila italiani che non hanno ancora avuto alcuna dose. Siamo quasi al 90% tra prime dosi e guarigioni da almeno sei mesi, però in quella fascia, specie tra i 30 e i 59 anni, ci sono ancora un po’ di milioni di persone che potrebbero essere raggiunte dalle inoculazioni e potrebbero anche loro dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti“, ha aggiunto il commissario straordinario. “La Omicron è molto più contagiosa rispetto alla Delta, qualcuno dice fino a cinque volte“, ha spiegato il generale. “Fortunatamente per ora non si stanno avendo evidenze cliniche di gravità, però è chiaro che chi ha fatto la vaccinazione completa e soprattutto chi ha fatto il booster è molto coperto rispetto alla Omicron. Non vediamo per ora in persone che hanno fatto il booster ospedalizzazioni o effetti nefasti“.
Circa 13 milioni di italiani ancora senza terza dose
Nell’ultimo bollettino diffuso dall’Istituto superiore di sanità la vigilia di Natale emerge un dato preoccupante. A cinque mesi dal completamento del primo ciclo vaccinale la protezione dei sieri anti-Covid nel prevenire il contagio, cala significativamente. Attualmente sono circa 17 milioni gli italiani che hanno ricevuto la terza dose. Mentre sono ancora 13 milioni coloro che devono ricevere il richiamo nonostante abbiano fatto la seconda dose più di cinque mesi fa. Di questi 13 milioni, secondo l’Iss, c’è un 30% circa che è protetto dal vaccino, mentre un altro 70% che non lo è più. Attualmente sono circa nove milioni i vaccinati che non sono efficacemente coperti dal vaccino. Per questo motivo, il governo ha deciso di anticipare le terze dosi, che presto potranno essere somministrate a quattro mesi dal primo ciclo.