Passeggiare, leggere, ascoltare musica, andare a cavallo e scrollare le pagine dei social network, sono tutte attività a cui ci dedichiamo nel tempo libero. Associato al benessere e alla creatività, il tempo libero è la medaglia a cui molti di noi ambiscono dopo una giornata di lavoro e impegni. Ma un recente studio condotto da un team di psicologi smentisce, almeno in parte, il binomio tempo libero e benessere. Anzi evidenzia una possibile correlazione tra eccessivo tempo discrezionale e senso di malessere.
Se non ci sono dubbi che il livello di benessere soggettivo aumenti parallelamente al tempo dedicato al riposo o allo svago, d’altra parte la tendenza non è necessariamente valida per livelli molti elevati di tempo libero. “Il punto cruciale è la quantità di tempo libero“, ha affermato la dott.ssa Marissa Sharif, coautrice dello studio dell’Università della Pennsylvania. “Abbiamo scoperto che troppo tempo libero si associa a un minore benessere soggettivo a causa della mancanza di senso di produttività e scopo“. Lo scrivono gli studiosi sul Journal of Personality and Social Psychology, dopo aver condotto e analizzato i risultati di due sondaggi su larga scala. Lo studio ha coinvolto complessivamente oltre 35.000 partecipanti.
Il primo sondaggio risale al 2012, quando gli esperti hanno chiesto ai partecipanti di descrivere cosa avessero fatto il giorno precedente. Una volta stabilite le attività che potevano essere considerate come tempo ricreazionale, gli esperti hanno scoperto che il benessere soggettivo aumentava per una quantità di riposo pari a circa due ore. Mentre iniziava a diminuire una volta superate le cinque ore. Uno studio precedente, condotto tra il 1992 e il 2008, sosteneva che, oltre una determinata soglia, il tempo libero smette di accompagnarsi a un crescente senso di benessere. Ma in questo caso non emergeva la riduzione del senso di benessere. Forse perché soltanto pochi dei partecipanti avevano trascorso almeno cinque ore liberamente.
Doveroso tuttavia distinguere il tempo libero improduttivo da quello speso in attività sociali o produttive. Ai partecipanti è stato infatti chiesto di immaginare una quantità definita di ozio al giorno e cosa ne avrebbero fatto. Quanto emerge dallo studio suggerisce che un quantità moderata di tempo libero accresce il senso di benessere, mentre le giornate vuote rischiano di generare malessere, a meno che non siano impiegate per relazionarsi con gli altri oppure dedicarsi a qualcosa di produttivo. “Questo è uno studio prezioso perché fornisce tutti i tipi di prove statistiche per un’idea molto intuitiva“, dice Andrew Oswald, professore di economia e scienze comportamentali presso l’Università di Warwick. “Agli esseri umani piace avere tempo libero nella loro giornata, ma non troppo“, conclude il professore.
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