Vivere nell’epicentro di uno sciame sismico non è affatto semplice. È una realtà conosciuta dai residenti dei Campi Flegrei e dei paesi circostanti a Napoli, che vivono costantemente nell’ansia di un’altra scossa, e questo li porta a sviluppare i sintomi di quella che viene chiamata “Sindrome dei Campi Flegrei”. Ecco di cosa si tratta.
La nuova forte scossa di ieri sera, magnitudo 4 della scala Richter, è arrivata al termine di un ennesimo sciame sismico. Proprio ieri l’Osservatorio vesuviano ha diramato i dati riguardanti agosto: sono stati 1.118 i terremoti avvenuti nell’area dei Campi Flegrei dove vivono oltre 700 mila persone. Inoltre, il sollevamento del suolo nell’area di Pozzuoli è stato quantificato in 15 millimetri al mese. Degli eventi sismici di agosto (il più forte ha avuto magnitudo 3.6 Richter) 1.026 (circa il 91.8% del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1 – oppure non determinabile a causa della bassa ampiezza del segnale – e 75 eventi (circa il 6.7%), hanno avuto una magnitudo compresa tra 1 e 1.9. Altri 14 eventi sismici (circa l’1.3%), hanno avuto una magnitudo tra 2 e 2.9, altri 3 (circa lo 0.3%), sono stati superiori a 3°. Ben 703 eventi (circa il 63% di quelli registrati) sono stati localizzati tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 2 km e profondità massima di circa 4 km. La situazione è monitorata dal governo che sta cercando fondi da utilizzare per una nuova legge che abbia come primo obiettivo la facilitazione di una eventuale evacuazione dei cittadini. «Ma a questo punto non siamo e non ci saremo mai», dicono gli scienziati per tranquillizzare la popolazione. Comunque tra oggi e mercoledì i sindaci flegrei, compreso Manfredi della Città metropolitana, andranno in audizione dalla Commissione Ambiente della Camera. Ci sarà anche l’audizione del capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
Oltre al lato scientifico, lo sciame sismico ha un impatto umano devastante sugli abitanti, causando problemi di sonno, irascibilità, mal di testa e attacchi di panico. Questi sintomi, noti come “sindrome dei Campi Flegrei”, evidenziano il peso psicologico dell’attività vulcanica e del bradisismo nell’area. Molti cittadini stanno cercando supporto psicologico per affrontare l’ansia correlata.
“Molte persone hanno difficoltà ad accettare e comprendere questi stati d’ansia – ha spiegato lo psicologo e psicoterapeuta Diego De Luca – e a queste persone necessita un supporto psicologico per elaborare in modo corretto una dimensione interiore comprensibilmente complessa e in alcuni casi dirompente. Gli abitanti dei Campi Flegrei stanno vivendo un periodo di enorme stress, un problema che io stesso rilevo quotidianamente nella pratica clinica che va affrontato per fare in modo che non diventi un impedimento alla vita quotidiana. Il primo passo è comprendere che non c’è nulla di male o di sbagliato nel sentirsi in difficoltà, ma è essenziale trovare il modo di elaborare quanto sta avvenendo così da poter affrontare queste ansie nel modo corretto”.
È prevista la formazione di una squadra di psicologi dell’emergenza in collaborazione con le associazioni dei volontari di Protezione civile per affrontare la situazione legata alla “sindrome dei Campi Flegrei”. Una riunione in Regione, convocata dal presidente De Luca, ha affrontato la gestione di questa emergenza.
Con il capo della Protezione Civile regionale Italo Giulivo, il direttore generale della Sanità, Nino Postiglione e i direttori generali dell’Asl Napoli 1 (Ciro Verdoliva), dell’Asl Napoli 2 (Mario Iervolino) e dell’Asl Napoli 3 (Giuseppe Russo), è stato fatto il punto sulle attività in corso in relazione alle strutture sanitarie dei territori interessati.
Inoltre, è stato annunciato che “per quanto riguarda l’ospedale di Pozzuoli, quello di Procida e quello di Torre del Greco sono state già aggiudicate gare per oltre 30 milioni riguardanti interventi di ulteriore miglioramento delle strutture”.
Al Corriere della Sera Armando Cozzuto ha anticipato la nascita di una squadra di psicologi dell’emergenza che lavorerà con i volontari della Protezione civile. Cozzuto a Il Mattino ha anche sottolineato come nella Regione Campania ci sono “molti servizi pubblici, per legge esiste la presenza degli psicologi di base, c’è una piattaforma di interscambio tra pediatri, medici di base e psicologi che aiuta le famiglie“. L’obiettivo è rendere la figura dello psicologo scolastico centrale nel sistema educativo, anche per rendere naturale affidarsi a un professionista in queste situazioni di ansia come quelle di questi giorni. Tra i consigli per la gestione di questa paura legata al vivere vicino a un Vulcano e in una zona soggetta a bradisismi, c’è quello di avere un piano di emergenza personale, un modo per pianificare cosa fare in caso di emergenza. Intanto a livello regionale il presidente Vincenzo De Luca ha organizzato una riunione sulla gestione dell’emergenza con la protezione civile e i responsabili delle Asl delle zone interessate.
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