paMELA, la sonda low cost che “ascolta” il suono dei melanomi

L’Università Milano-Bicocca ha lanciato una campagna di crowdfunding per finanziare un nuovo progetto di ricerca, basato sulla realizzazione di una sonda low cost in grado di “ascoltare” il suono generato dai nei per individuare precocemente i melanomi. Noto come “paMELA”, questo dispositivo semplificherebbe la diagnosi dei tumori della pelle. La sonda, infatti, potrebbe essere utilizzata nel corso di una normale visita dermatologica per mettere in atto una tecnica basata sulla fotoacustica. Quest’ultima permette una diagnosi più accurata e meno invasiva rispetto alle tecniche dermatoscopiche tradizionali.

La campagna di crowdfunding

Il progetto di ricerca è guidato da Elia Arturo Vallicelli ed è stato selezionato nell’ambito della terza edizione di Biunicrowd. Quest’ultimo è il programma di finanza alternativa dell’Università Milano-Bicocca, che permette di realizzare progetti innovativi e idee imprenditoriali attraverso campagne di raccolta fondi.

La pericolosità dei melanomi

La raccolta fondi ha preso il via oggi, martedì 30 marzo, su Produzioni dal Basso, la prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation.
L’obiettivo economico di “paMELA” (Photoacoustic Melanoma Detector) è di 8mila euro. Risorse che il team impiegherà per mettere a punto il prototipo di una sonda fotoacustica ottimizzata per la diagnosi dei melanomi, rendendo il processo di screening rapido, indolore e a basso costo.
Pur rappresentando una piccola percentuale dei tumori cutanei (meno di uno su dieci), il melanoma è responsabile del 75 per cento dei decessi di tutta la categoria e colpisce in giovane età: in Italia è il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni.

Le caratteristiche di paMELA

A differenza degli strumenti in commercio oggi basati sull’effetto fotoacustico, che devono adattarsi all’osservazione di una vasta gamma di sistemi biologici, lo sviluppo di una sonda compatta e specializzata nella rilevazione dei melanomi permette di abbatterne i costi e di ottimizzare la capacità diagnostica”. Lo spiega Elia Arturo Vallicelli, team leader di “paMELA”. “Il nostro obiettivo è quello di consegnare nelle mani del dermatologo uno strumento in grado di massimizzare l’accuratezza della diagnosi e l’efficacia terapeutica successiva”, conclude.

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