Ospedale Fiera Milano, Adl Cobas Lombardia: “21 milioni e nessun resoconto”

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Riccardo Germani, portavoce dell’Adl Cobas Lombardia, spiega l’esposto presentato alla procura di Milano che ha aperto un fascicolo conoscitivo per fare chiarezza sulla situazione degli ex padiglioni della Fiera Milano per costruire un nuovo ospedale. “Noi abbiamo evidenziato delle problematiche secondo noi importanti rispetto all’utilizzo dei fondi che sono stati raccolti dalla ‘Fondazione Fiera Milano per la lotta al Coronavirus’. Sono oltre 21 milioni di euro e noi ci siamo accorti, anche in base alle polemiche che sono nate intorno alla costruzione di questo ospedale che poi non ha esercitato quella funzione per cui qualcuno lo aveva pubblicizzato, anche con una certa enfasi, che poi nella concretezza delle cose che sono stati curate 25 pazienti. E questo lo abbiamo scoperto in base alle loro comunicazioni”.

L’interrogativo dell’Adl Cobas Lombardia sull’Ospedale Fiera Milano

“A fronte di 21 milioni di euro derivanti da offerte private e spesi da Regione Lombardia per il finanziamento dell’Ospedale Fiera Milano, sono stati curati solo 25 pazienti, per una media quindi di 840 mila euro a paziente. E tutto questo senza avere reso pubbliche le rendicontazioni delle spese. Non lo chiediamo solo noi questo rendiconto, ma anche uno staff di avvocati che hanno anche concretamente finanziato quell’ospedale e credo che qualcuno dovrà spiegare come sono stati spesi quei soldi in un Paese in cui la trasparenza è importante”. Germani conferma di avere “dei contatti con dei lavoratori anche all’interno dell’Ospedale Fiera Milano che ci hanno fatto vedere le loro buste paga per controllare che fossero tutte e posto. I soldi per costruirlo arrivano da privati, ma i 280 dipendenti che lavorano all’interno come vengono pagati? Dal pubblico o dal privato? Le proporzioni rispetto agli ospedali pubblici sono completamente inverse”, aggiunge Germani, “con tutto quello spazio e con i pochi pazienti i dipendenti gireranno in bicicletta o in motorino. Comunque su queste questioni apriremo sicuramente delle vertenze”.

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