Presto Omicron potrebbe prendere il posto di Delta come variante dominante in Europa. A dirlo, su Twitter, è Hans Kluge, il capo dell’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Solo nelle ultime 24 ore sono stati registrati 441 casi legati a Omicron, un numero che porta il totale dalla comparsa della variante a 2.127. Questi dati sono contenuti nell’ultimo aggiornamento quotidiano dell’European Center for Disease Prevention and Control (Ecdc). Il report indica 17 casi in Austria, 73 in Belgio, 3 in Croazia, 3 a Cipro, 9 in Repubblica Ceca, 268 in Danimarca, 26 in Estonia, 20 in Finlandia, 130 in Francia, 101 in Germania, 5 in Grecia, 2 in Ungheria, 20 in Irlanda, 27 in Italia, 5 in Lettonia, 1 in Liechtenstein, 1 in Lussemburgo, 62 in Olanda, 1.176 in Norvegia, 49 in Portogallo, 8 in Romania, 3 in Slovacchia, 49 in Spagna e 51 in Svezia.
La diffusione della variante Omicron
Le indagini preliminari condotte sui contagi indicano che solo il 13% di essi è importato o legato a viaggi all’estero. L’Ecdc sottolinea che “tutti i casi dell’UE/SEE per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o lievi. Finora non sono stati segnalati decessi correlati a Omicron nell’UE/SEE”. Nel rapporto sono stati inseriti solo i casi in cui la variante Omicron sia stata confermata dal sequenziamento. I risultati possono quindi variare in base all’efficacia dell’attività di monitoraggio genetico attiva nei vari Paesi e non riflettono necessariamente l’effettiva diffusione di Omicron in Europa. “La Danimarca ha riportato 268 casi confermati dal sequenziamento dell’intero genoma e 3.169 confermati a livello nazionale attraverso una PCR specifica per la variante”, scrive l’Ecdc nel report.
L’Oms invita a non sottovalutare la mutazione del virus
La diffusione della variante Omicron, già presente in 77 Paesi, è piuttosto veloce. “Omicron si sta diffondendo a un ritmo che non abbiamo mai visto con nessuna variante”, ha spiegato Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms. Il lato positivo è che i dati disponibili finora fanno pensare che Omicron causi sintomi più lievi rispetto a quelli di Delta. L’Oms ha però invitato a non sottovalutarla. “Siamo preoccupati che le persone stiano liquidando Omicron come lieve. Ormai abbiamo imparato che sottovalutiamo questo virus a nostro rischio e pericolo. Anche se Omicron causa malattie meno gravi, il numero di casi potrebbe ancora una volta sopraffare i sistemi sanitari impreparati”, ha concluso Ghebreyesus.