Sono i giovani medici del S.I.G.M., di Chi si cura di te? di Link, di Materia Grigia e ER (Ex Rappresentanti in prima linea), di Salviamo Ippocrate, Farmacia Politica e Rete della Conoscenza. Queste le associazioni che si sono unite nel rivendicare all’unisono i diritti di un’intera categoria protesa nel quotidiano impegno sul campo ma non adeguatamente valorizzata e tuttora sospesa in un limbo di precarietà ed incertezze professionali. Queste quelle che parteciperanno all’evento “Medici in mobilitazione permanente: uniti per il Ssn”.
Si tratta di medici neo abilitati, camici grigi, specializzandi e corsisti in medicina generale, ed il limbo è quello determinato da anni di scarsa programmazione in termini di finanziamenti per la formazione medica post-lauream.
“Dalle numerose iniziative di confronto svoltesi in questi ultimi mesi fra studentesse e studenti, medici neo abilitati, camici grigi, medici in formazione specialistica ed in medicina generale è emersa la necessità di unirci per organizzare una mobilitazione che abbia come tema centrale una riforma della formazione medica che risolva l’imbuto formativo, riconosca maggiori diritti e tutele ai medici in formazione specialistica e garantisca l’immissione di specialisti nel SSN quanto prima”, si legge nel manifesto dell’evento.
Non mancano medici ma specialisti
Come funziona la formazione medica post-lauream e che cos’è il cosiddetto imbuto formativo?
I medici neo abilitati per poter esercitare la professione in una determinata branca devono formarsi accedendo, attraverso una prova concorsuale, ad una scuola di specializzazione o al corso di formazione specifica in medicina generale.
Ogni anno, a causa di un numero di posti messi a bando non congruo rispetto al numero di laureati in medicina e chirurgia, circa 10 mila medici restano sospesi in un limbo professionale caratterizzato dall’impossibilità di formarsi in una determinata branca specialistica. L’imbuto formativo tende a restringersi progressivamente di anno in anno, creando disagio ad un’intera categoria di medici ai quali non viene data la possibilità di completare il percorso formativo, ed aggravando la già precaria sostenibilità del nostro Servizio Sanitario, depauperato da scelte politiche poco lungimiranti e lucide.
Medici in Mobilitazione Permanente: uniti per il SSN
Nel rispetto delle norme di distanziamento legate all’emergenza Covid-19, nelle principali piazze d’Italia si svolgeranno eventi e manifestazioni, in cui i partecipanti indosseranno camice e mascherina, con “X29” disegnato in rosso, per poi disfarsi simbolicamente dei camici e trasformare la piazza in un grande lenzuolo bianco.
Al termine della manifestazione verranno consegnate alle istituzioni regionali le istanze sostenute dalla categoria:
– Risoluzione dell’imbuto formativo;
– Riforma che garantisca un percorso formativo post-lauream di qualità;
– Riconoscimento della centralità delle Cure Primarie e valorizzazione della formazione in medicina generale, vero fulcro dell’assistenza sanitaria.
L’appello alle istituzioni è quello di riprogrammare la formazione medica specialistica in base alle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale e ai crescenti bisogni di salute della popolazione, necessità emersa in maniera quanto mai evidente nel corso dell’emergenza Covid ma che si ripropone ormai da anni ed impone l’adozione, non più procrastinabile, di misure che tutelino il diritto dei giovani medici a formarsi e che garantiscano un futuro solido ad un sistema sanitario “ridotto allo stremo da decenni di politiche di de finanziamento”.
L’obiettivo è quello di una “riforma globale che riguardi tutta la filiera formativa e lavorativa medica, dai corsi di laurea, alla formazione specialistica e in medicina generale, all’assunzione nel SSN, al ruolo dei medici del territorio”.
Nell’immagine la mappa della manifestazione.