Si passa dall’obbligo alla raccomandazione, ai Direttori Sanitari viene richiesto di fornire “adeguate indicazioni al personale, alle persone in trattamento e ai visitatori sul rispetto di adeguate misure”. La senatrice dem Sandra Zampa: “Trovo sconcertante e preoccupante per la sua la vaghezza e genericità il contenuto della circolare”
Dal 1° luglio non è più obbligatorio indossare le mascherine nemmeno nei reparti che ospitano pazienti fragili. L’ordinanza che sanciva l’obbligo, infatti, è scaduta il 30 giugno, e il ministero ha deciso di non prorogarla. Lunedì è stata pubblicata una circolare in cui si conferma che le regole finora vigenti sull’obbligo di indossare mascherine negli ospedali e nelle residenze sanitarie che ospitano pazienti anziani o fragili non sono più valide. I direttori sanitari potranno però “raccomandarle” quando lo riteranno utile.
Le Direzioni sanitarie potranno inoltre decidere, a propria discrezione, di rendere obbligatorio l’utilizzo delle mascherine nei reparti da loro gestiti. Nella circolare del ministero della Salute si legge: “Si raccomanda ai Direttori Sanitari delle strutture sanitarie, strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, in quanto titolari delle funzioni igienico-sanitarie, di valutare le opportunità di disporre l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei diversi contesti della propria struttura. Di tenere conto della diffusione dei virus a trasmissione aerea, delle caratteristiche degli ambienti (ad esempio della ventilazione) nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione (ad esempio in presenza di sintomatologia respiratoria o in considerazione della stagionalità) e del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizione“.
Si passa dall’obbligo alla raccomandazione. “I Direttori Sanitari metteranno in campo tutte le misure relative a tale personale. A tal fine, può essere utile anche la consultazione delle indicazioni disponibili sulla pagina web dedicata dell’Istituto Superiore di Sanità“, continua il documento. Ai Direttori Sanitari inoltre viene richiesto di fornire “adeguate indicazioni al personale, alle persone in trattamento e ai visitatori sul rispetto di adeguate misure organizzative quale il triage, l’osservanza di precauzioni standard (quale l’igiene delle mani) e circa le necessarie misure ambientali, compresa la pulizia regolare dei pavimenti e disinfezione delle superfici con disinfettati attivi contro i virus, la ventilazione frequente e la corretta gestione dei rifiuti. Nelle strutture dove non è previsto il Direttore Sanitario (a es. centri diurni, comunità, ecc.) spetta al legale rappresentante dell’Ente, d’intesa con il medico competente, individuare le opportune misure di protezione“, conclude la circolare.
La circolazione del Covid in Italia è in aumento nelle ultime settimane. In particolare secondo l’ultimo monitoraggio l’indice di trasmissibilità Rt è a quota 1,15, leggermente sopra la soglia epidemica e nell’ultima settimana si è registrato un +25% di contagi che sono saliti sopra quota 2.600. L’ultimo bollettino relativo alla settimana del 20-26 giugno evidenzia in Italia “un lieve aumento dell’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SarsCoV2“, ma registra livelli di diffusione “molto bassi” rispetto ai picchi raggiunti tra il 2020 e il 2021.
Si raccomanda, inoltre, di “potenziare con adeguata informazione al personale, ai pazienti e, in generale, a tutti coloro che sono presenti nelle richiamate strutture, le misure igieniche e di precauzione. Queste sono il lavaggio frequente delle mani, pulizia costante degli ambienti e disinfezione delle superfici con disinfettanti attivi contro i microrganismi, adeguata ventilazione, corretta gestione dei rifiuti“.
La senatrice dem Sandra Zampa ha dichiarato: “Trovo sconcertante e preoccupante per la sua la vaghezza e genericità il contenuto della circolare diffusa oggi dal ministero della salute in relazione alla circolazione di Coronavirus. Come si fa, dopo quello che è successo in passato, a consegnare alla discrezionalità dei direttori sanitari delle strutture sanitarie e socio sanitarie la decisione circa l’impiego delle mascherine? E come si fa a dire che si tuteleranno gli operatori senza dire come si pensa di farlo? E’ vero che vaccinazione e conoscenza rappresentano oggi una importante differenza in positivo rispetto all’impatto che in passato il Covid ha avuto. Ma è anche vero che sulle persone fragili o con patologie in atto, resta pericoloso. In ogni caso serietà impone di impartire chiare indicazioni soprattutto se si opera al ministero della salute e non al ministero della vaghezza”.
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