Da lunedì primo maggio è decaduto l’obbligo generale di usare le mascherine negli ospedali. Mentre resta l’obbligo nelle Rsa, nei soli reparti ospedalieri di malattie infettive e nei Pronto soccorso, la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) sta lavorando per il loro impiego negli studi dei medici di famiglia. Secondo la linea indicata da Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, le mascherine “per il momento vanno mantenute, in attesa di indicazioni operative per i medici che verranno emanate a breve”. Lo stesso Schillaci ha affidato ai medici e ai pediatri la decisione se tenere, o meno, i dispositivi all’interno dei diversi ambulatori. All’Ansa, Scotti ha dichiarato: “Stiamo lavorando alla messa a punto di indicazioni operative per i medici di base, una sorta di linee guida che saranno pronte a breve e invieremo al ministero della Salute”.
Obiettivo della Federazione italiana dei medici di medicina generale è quello di dare delle indicazioni precise, e scientifiche, “affinché non si crei una discrezionalità eccessiva negli studi e la scelta se utilizzare o no le mascherine sia basata su considerazioni scientifiche ed epidemiologiche”. Ad esempio, chiarisce Scotti, “sarà importante prendere in considerazione la tipologia di studio medico, se cioè è dotato di una stanza apposita per accogliere i pazienti più fragili o se ha un numero congruo di finestre per il ricambio dell’aria”. Sulla base di ciò, a questo punto, si potrà decidere se tenere, o meno, l’obbligo della mascherina. “Ma la decisione dovrà considerare anche il periodo epidemiologico e durante la stagione influenzale sarebbe dunque preferibile l’utilizzo dei dispositivi di protezione”.
Scotti, tuttavia, sottolinea che per l’ora l’indicazione generale prevede comunque l’uso dei dispositivi di protezione negli studi, “in attesa delle indicazioni operative. Questo perchè siamo ancora in presenza di una coda dell’influenza stagionale e continuiamo a registrare casi di infezioni respiratorie e casi di Covid-19. Si tratta, per le malattie respiratorie, di un trend anomalo rispetto allo scorso anno, anche a causa dell’andamento climatico”. Per questo sarebbe bene non abbassare l’attenzione, conclude Scotti, poiché “riteniamo importante contribuire con l’utilizzo delle mascherine alla protezione dei pazienti più fragili, che resta una priorità“.
Nel frattempo, l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere che il prossimo 4 maggio 2023 si terrà una nuova riunione del Comitato di emergenza per il Covid-19. Nell’incontro si discuterà se continuare, o meno, a ritenere la pandemia un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (Pheic).
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