Gli studenti di almeno sette stati della Germania non dovranno più indossare la mascherina in classe. Dopo Brema, Turingia, Sassonia e Pomerania, si aggiungono oggi Baviera, Saarland e Berlino. Rimarrà obbligatorio indossare la mascherina durante gli spostamenti negli edifici scolastici, ma, una volta seduti al banco, gli studenti potranno abbassare il dispositivo senza conseguenze. Ma la misura divide il mondo della scienza, specialmente pediatri e virologi, nel timore di una nuova ondata autunnale.
Per i pediatri l’obbligo di mascherina al banco è inadeguato, come sottolineato dal Presidente degli Specialisti in Pediatria, Thomas Fischbach. “La società non può aspettarsi che siano loro a dover continuare a prendere precauzioni per coloro che rifiutano di vaccinarsi“, ha sottolineato il Presidente Fischbach. Anche il presidente dell’Ordine dei medici, Klaus Reinhardt, ha accolto con favore il provvedimento. Quanto vale per gli adulti seduti al ristorante o sul posto di lavoro deve valere anche per i bambini. A sostegno del provvedimento anche il Ministro della sanità della Baviera Klaus, che ha ribadito l’importanza di intensificare la somministrazione di test e tamponi.
D’altra parte, molti virologi temono un’impennata dei contagi in autunno: “E’ il momento sbagliato, scelta sciocca“. La professoressa Melanie Brinkmann dell’Helmholtz-Zentrum für Infektionsforschung di Braunschweig non ha nascosto la sua contrarietà. “A partire dall’alto numero di non vaccinati, e tra questi soprattutto bambini, ritengo questa decisone prematura e francamente sciocca“. Anche il virologo Martin Stürmann della clinica universitaria di Francoforte ha espresso preoccupazione. “Temo che nelle scuole ora ci saranno esplosioni di contagi. Proprio perché ancora non possiamo garantire una difesa attiva ai bambini sotto i dodici anni con una vaccinazione“. Così il virologo di Francoforte in merito allo stop della mascherina in classe in molte regioni della Germania.
Se si considera l’intera popolazione tedesca, solo il 64,6% in Germania è già completamente vaccinato, ma tra i 12 e i 16 anni lo è appena un terzo. A giugno la comunità scientifica in Germania aveva raccomandato il vaccino tra i 12 e 15 anni, ma solo in determinate condizioni di salute. Poi, ad agosto, con l’avanzare della variante Delta, aveva deciso di estenderlo a tutti gli over 12. Perché “secondo lo stato attuale delle conoscenze, i vantaggi superano il rischio di effetti collaterali molto rari del vaccino“. Questa la conclusione espressa a metà agosto dal Comitato permanente per la Vaccinazione (Stiko) presso il Robert Koch Institute.
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