Da quando hanno fatto il loro ingresso sul mercato, le sigarette elettroniche sono state indicate come una valida alternativa al tabacco tradizionale. Grazie alla presenza di nicotina nel liquido, le e-cig vengono viste da molti fumatori incalliti come l’ultima speranza per placare, se non abbandonare per sempre, il vizio. L’esperienza olfattiva e gustativa richiamano abbastanza quella di una sigaretta tradizionale. In più, non essendoci combustione, vengono liberate in linea teorica meno sostanze tossiche nell’organismo.
Tutto bello, sulla carta. Ma siamo sicuri che le sigarette elettroniche facciano (davvero) bene?
E-cig, facciamo un pò di chiarezza
La pandemia e il conseguente stress da lockdown hanno spinto 1,2 milioni di italiani ad accendersi una sigaretta per la prima volta. Ma per ogni fumatore che inizia ce n’è un altro che sta provando disperatamente a smettere. E la sigaretta elettronica sembra decisamente un’opzione percorribile. Tuttavia, intorno al mondo dell’e-cig sembra esserci ancora molta confusione.
Secondo una ricerca condotta dall’azienda Philip Morris, Il 66% dei fumatori italiani sarebbe più propenso a svapare se avesse maggiore chiarezza sulle differenze tra sigaretta tradizionale ed elettronica. Secondo quanto rilevano gli autori della ricerca, l’89% dei fumatori del Belpaese che sono passati ai prodotti alternativi lo hanno fatto dopo aver ricevuto un’informazione accurata in merito alle differenze.
Nel complesso è oggi ampio il consenso sul fatto che, rispetto al tabacco tradizionale, le sigarette elettroniche assicurino una riduzione del danno significativa per il fumatore.
È risaputo che i danni provocati dal fumo emergono dopo un periodo di diversi anni. Ciò significa che, al fine di valutare l’impatto sulla salute delle sigarette elettroniche sono necessari studi epidemiologici a lungo termine. Tuttavia una cosa è chiara. Le sigarette elettroniche non sono innocue. L’OMS ha sottolineato che, nonostante i livelli di rischio non siano stati ancora stimati, le e-cig sono, senza dubbio, dannose.
“Svapare” è pericoloso?
Diversi studi hanno segnalato nel vapore prodotto dalle sigarette elettroniche la presenza di sostanze potenzialmente dannose. Il glicole propilenico è usato da tempo, per esempio, nei fumogeni impiegati nell’industria del cinema e nei concerti pop, ed è considerato generalmente sicuro. Tuttavia alcuni studi indicano che l’inalazione prolungata può dare origine a irritazione delle vie aeree.
Fra l’altro il riscaldamento del glicole propilenico e della glicerina può produrre formaldeide e acetaldeide, che, a dosi elevate sono considerati cancerogeni.
Non va inoltre trascurato un altro fattore: la presenza di nicotina nei liquidi di ricarica. La nicotina è una sostanza con azione stimolante che dà dipendenza. I rischi legati all’assunzione di nicotina con le sigarette elettroniche sono gli stessi di quando si fuma: effetti indesiderati (nausea, vomito, capogiro e tremori), assuefazione e dipendenza e conseguenze negative per l’apparato cardio circolatorio (aumento della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco).
L’esposizione alla nicotina durante l’adolescenza può avere varie ripercussioni: effetti sulla cognizione, attenzione e sull’umore. Se si considera che con tali sigarette esiste il potenziale rischio di assumere dosi di nicotina elevate, superiori a quelle giornaliere raccomandabili, è chiaro intuire che non è possibile escludere il rischio di effetti dannosi per la salute.
La sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare?
Anche in questo caso è difficile dare una risposta assoluta. Test clinici hanno indicato che l’utilizzo della e-cig ha convinto anche chi non voleva smettere a lasciare il tabacco per sempre. In Italia le stime più recenti parlano di circa 11 milioni e 700mila persone che fumano sigarette classiche. Tra questi, più di 6 su 10 hanno intenzione di smettere, ma nella maggior parte dei casi non ci riescono. Sono 1 milione e 300mila, invece, i soggetti che fumano le sigarette elettroniche. Quasi il 70% di loro fuma anche le sigarette classiche. Come si può intuire, pertanto, il vero rischio è che con le e-cig non si smetta di fumare, ma al contrario si raddoppi l’abitudine.