Il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, ha tenuto la tradizionale conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia di Ministero della Salute e Iss. “Dobbiamo fare uno sforzo molto grande per contenere varianti e siamo preoccupati per quelle brasiliana e sudafricana”, ha dichiarato. “In Italia ci sono zone e Regioni con incidenza molto elevata, come in Trentino, Molise e Abruzzo, per la presenza della variante inglese. Anche in Umbria, per la presenza delle varianti inglese e brasiliana. Dobbiamo fare un grosso sforzo per contenere i focolai“.
Rezza: “Chiusura scuole dolorosa ma da considerare”
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Quanto alle scuole, Rezza ha commentato: “Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici”. Anche perché, “nel momento in cui si allentano gli interventi, immediatamente riparte l’epidemia. Abbiamo dunque ondate successive che dipendono proprio dagli interventi. Ciò dipende dal fatto che la popolazione suscettibile all’infezione è ancora ampia“, ha aggiunto l’epidemiologo.
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Il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute ha poi proprio sottolineato che “il tasso di incidenza sta crescendo in età scolastica”. “Abbiamo una diminuzione dell’età media dei casi: ciò può essere un primo effetto delle vaccinazioni sugli anziani e soggetti nelle Rsa. Però cominciamo a vedere anche focolai nelle scuole e ciò potrebbe essere conseguenza delle varianti che infettano di più i bambini ma senza forme gravi. Quest’ultimo è un elemento di cui tenere conto”, ha poi precisato Rezza.
“Preoccupa andamento epidemia, intervenire duramente se serve”
Commentando gli ultimi numeri diffusi dall’Iss sull’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus in Italia, Gianni Rezza ha poi dichiarato: “Nelle Regioni molti focolai sono dovuti alle nuove varianti. Non posso che esprimere preoccupazione per l’andamento dell’epidemia. Dobbiamo tenere alta la guardia e dove c’è bisogno è necessario intervenire tempestivamente e duramente“.