L’Italia potrebbe raggiungere l’immunità di gregge già in primavera. Ne è convinto Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale Isr. Ma non è la prima volta in cui si parla di immunità di gregge, da quando la variante Omicron ha preso il sopravvento. Soltanto qualche giorno fa, ne ha parlato anche il ministero della Salute israeliano, sottolineando che il “prezzo da pagare sarebbe quello di numerosissime infezioni“. Si tratta dunque di strategia o delle inevitabili conseguenze di una quarta o quinta ondata?
Analizzando il caso di Israele, la risposta è controversa. Infatti, dopo le dichiarazioni del professore Cyrille Cohen, in merito alla presunta sospensione delle restrizioni per raggiungere l’immunità di gregge, il ministero della Salute è intervenuto per chiarire la sua posizione. “La quinta ondata potrebbe finire quando un gran numero di persone sarà infettato“, aveva affermato Cyrille Cohen al Jerusalem Post. “Poiché Omicron è così contagiosa, i nostri sforzi per fermarne la diffusione sono probabilmente piuttosto inutili. Non fermeremo questa ondata“, aveva aggiunto il professor Hagai Levine, presidente dell’Associazione israeliana dei medici della sanità pubblica.
A fare chiarezza è il direttore generale del Ministero della Salute israeliano. “Il prezzo sarebbe quello di numerosissime infezioni“, ha dichiarato Nachman Ash. “I numeri dovrebbero essere molto alti per raggiungere l’immunità di gregge. È possibile, ma non vogliamo arrivare a questo traguardo attraverso le infezioni, ma attraverso invece un gran numero di persone vaccinate“, ha precisato Ash. Alla sua voce si aggiunge quella del professore Saman Zarka, coordinatore israeliano della lotta al Covid. “Non abbiamo alcuna politica che punti all’immunità di gregge“, spiega Zarka. “Non vogliamo che tutti vengano contagiati, ci mancherebbe altro. Qui c’è un virus nuovo, che non conosciamo in maniera sufficiente. Né sappiamo quali potrebbero essere le sue conseguenze future“, puntualizza il il coordinatore. “Pertanto è opportuno che tutti andiamo a vaccinarci, che teniamo le mascherine e ci proteggiamo“, conclude Saman Zarka.
Il dibattito sull’immunità di gregge si apre anche in Italia con le dichiarazioni dell’infettivologo Matteo Bassetti. “Con la variante Omicron, che diventerà predominante nelle prossime due o tre settimane, quel 95% a cui ambiamo per avere l’immunità di gregge sarà raggiunto entro marzo- aprile“. Lo sostiene Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, intervenuto ad Agorà, su Rai Tre. “Dico questo perché chi non è vaccinato oggi nei prossimi tre mesi sarà sicuramente contagiato“, ha aggiunto Bassetti. “Se sarà fortunato avrà i sintomi di un raffreddore o di un’influenza rinforzata. Se non sarà fortunato rischierà di andare in ospedale con una polmonite. In qualche caso rischierà di andare in terapia intensiva e in qualche altro caso andrà incontro a un decesso“.
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