Ogni anno, in Italia, 185mila persone sono colpite da ictus, cosa che fanno di questa manifestazione tra le prime tre cause di morte e la prima di disabilità. Nonostante sopravvivano all’ictus 45mila persone, gli esiti sono in seguito gravemente invalidanti. Per questo sono state approvate e pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità delle nuove linee guida terapeutiche, proposte dalla Società Italiana Ictus (Isa-Aii). Numeri, dati e conclusioni, di cui si è parlato al IX Congresso Nazionale Isa-Aii, che si tiene a Lecce fino al primo aprile.
“L’approvazione delle nuove raccomandazioni da parte dell’Iss ci permette di guardare al futuro del trattamento dell’ictus con rinnovato ottimismo“, ha affermato Mauro Silvestrini, Presidente Isa-Aii. Secondo Danilo Toni, past president della società, la pubblicazione delle linee guida, “permetterà prima di tutto la loro applicazione sul territorio, che verificheremo attraverso un audit annuale”. Per Paola Santalucia, presidente eletto Isa-Aii, “oggi l’attenzione all’ictus, alla riconoscibilità dei segni e all’importanza di agire in tempi rapidi è molto aumentata, ma quello che ancora manca è l’attenzione al post-evento, ai disturbi che possono presentarsi anche a distanza di tempo. La spasticità è uno tra i problemi più ricorrenti: per aumentare la consapevolezza a riguardo abbiamo dato vita alla campagna di comunicazione Strike on Stroke”.
“Attraverso questo progetto siamo venuti a conoscenza della situazione nei reparti di riabilitazione, delle mancanze di strumenti che gli specialisti lamentano e della poca conoscenza dei pazienti riguardo le possibilità di trattamento dei loro disturbi. È importante garantire omogeneità di cura su tutto il territorio. Trattare le criticità significa offrire alle persone colpite da ictus la possibilità di tornare a vivere una vita di alta qualità”, ha concluso Paola Santalucia. Per Leonardo Barbarini, direttore Neurologia-Stroke Unit dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, la decisione di svolgere a Lecce il Congresso “è di grande impatto e ci permette di sottolineare la disuguaglianza tra Nord e Sud Italia nel numero di centri ictus disponibili. L’assistenza dovrebbe essere uniforme in tutte le Regioni. Siamo impegnati a tempo pieno nel riempire il gap“.
L’ictus cerebrale è una malattia grave che si verifica in seguito alla riduzione, o all’interruzione, dell’afflusso di sangue al cervello e alla conseguente morte delle cellule cerebrali. Ne esistono due forme: l’ictus ischemico e quello emorragico. Il più frequente, l’ictus ischemico, si verifica quando un coagulo di sangue ostruisce un’arteria che porta sangue al cervello. L’ictus emorragico è causato dalla rottura di un’arteria.
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