L’Ema, Agenzia Europea per i medicinali, sta indagando sui possibili rischi di suicidio causati dall’assunzione di farmaci dimagranti contenenti semaglutide e liraglutide. Tra i tanti effetti collaterali, questi medicinali potrebbero anche stimolare pensieri suicidi. Diverse segnalazioni sono arrivate da tutto il mondo ai comitati di sicurezza, come il comitato per la farmacovigilanza (Prac), che adesso sta indagando sulla possibile correlazione tra l’assunzione di questi farmaci e i pensieri suicidari e l’autolesionismo. L‘Agenzia islandese per i medicinali ha segnalato due casi di pensieri suicidi in coloro che hanno utilizzato Ozempic e un caso di autolesionismo in un altro paziente che assumeva Saxenda.
Dal 2018 ci sono state almeno 60 segnalazioni di pensieri suicidi da parte di pazienti che facevano uso di farmaci contenente semaglutide e almeno 70 dal 2010 da pazienti in cura con liraglutide. A rilevarlo il sistema pubblico di segnalazione degli eventi avversi (FAERS) della Food and Drug Administration. La FDA precisa tuttavia che le informazioni riportate in questi documenti non sono state verificate e che il monitoraggio sulla sicurezza non ha rilevato finora alcuna “associazione causale” tra i pensieri autolesionisti e i due medicinali. Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, il team di esperti dell’Ema sta analizzando i rischi e gli eventi avversi messi in evidenza.
L’Agenzia europea, attraverso il proprio Comitato per la sicurezza e la farmacovigilanza (Prac), sta esaminando nello specifico: Ozempic (semaglutide), farmaco per il diabete e Saxenda (liraglutide) utilizzato per dimagrire.
“La revisione viene condotta nel contesto di una procedura di segnalazione sollevata dall’Agenzia islandese per i medicinali, a seguito di tre segnalazioni di casi”, ha spiegato un funzionario Ema. “L’Ema – ha concluso il funzionario – comunicherà ulteriormente quando saranno disponibili più informazioni“. Dopo aver valutato i farmaci a base di semaglutide e liraglutide, il Prac prenderà in considerazione la possibilità di monitorare anche altri trattamenti nella stessa categoria più ampia di farmaci.
La casa produttrice, Novo Nordisk, ha dichiarato di voler approfondire il caso. Secondo quanto riporta la Bbc, un suo rappresentante ha spiegato che la priorità dell’azienda è la sicurezza dei pazienti. L’azienda sta infatti collaborando con l’Ema per poter comprendere meglio la situazione e chiarire i punti. “Novo Nordisk monitora continuamente i dati degli studi clinici in corso e l’uso nel mondo reale dei suoi prodotti e collabora strettamente con le autorità per garantire la sicurezza dei pazienti e informazioni adeguate agli operatori sanitari”.
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