Non esiste un metodo affidabile al 100% per evitare i disturbi alimentari, ma nel corso degli anni gli studiosi sono riusciti a individuare alcuni “strumenti” per aiutare i soggetti a rischio. Una recente ricerca, condotta dagli esperti della Scuola di Medicina dell’Università di Washington, a St. Louis, ha dimostrato che le interazioni con un apposito chatbot possono ridurre le probabilità di sviluppare uno di questi disordini. I dati raccolti indicano che le “conversazioni” con il software hanno aiutato le donne più a rischio. Molte di loro hanno dichiarato di sentirsi meno preoccupate del proprio peso o della forma del proprio corpo.
Per svolgere lo studio, i ricercatori hanno sviluppato una versione chatbot di StudentBodies, un programma di prevenzione dei disturbi alimentari che mette a disposizione contenuti informativi, esercizi e vari spunti per la scrittura terapeutica. Le partecipanti hanno interagito con il software tramite dei messaggi via smartphone o Facebook Messenger. I ricercatori hanno reclutato le donne coinvolte nello studio tramite pubblicità online, volantini e il test sui disturbi alimentari della National Eating Disorder Association. Quest’ultimo aiuta a capire se si ha uno di questi disordini o se si corre il rischio di svilupparne uno. Alle partecipanti che hanno ottenuto questo secondo risultato è stata data la possibilità di scegliere tra le interazioni con il chatbot o l’inserimento in una lista di attesa.
Il software ha messo a disposizione delle donne a rischio di contrarre un disturbo alimentare otto argomenti tra cui scegliere. Ognuno di essi riguardava l’alimentazione salutare o la percezione del corpo. I ricercatori hanno incoraggiato le partecipanti allo studio ad affrontare due di queste conversazioni ogni settimana. Ci sono stati due controlli, uno dopo tre mesi e l’altro dopo sei mesi, dai quali è emerso che le donne che avevano interagito con il chatbot risultavano meno preoccupate del proprio peso e della forma del proprio corpo rispetto a quelle inserite nella lista d’attesa.
I risultati dello studio sono consultabili sull’International Journal of Eating Disorders. Hanno dimostrato che le donne che hanno interagito con il chatbot per sei mesi sono risultate meno a rischio di sviluppare un disturbo alimentare.
Roma, 13 giugno 2025 – Il congresso nazionale di First Cisl ha confermato Riccardo Colombani…
Spettacolo (Roma). Torna l'Anlaids Charity Dinner, l'appuntamento promosso da Anlaids Lazio, guidata dal Presidente Gianluca…
Vi sono diverse situazioni nel corso della vita in cui le spese aumentano in modo…
Arte visiva e dialogo culturale alla Rotonda della Besana con la mostra “Shanghai in my…
ROMA, 06 GIU - Nel confronto social tra Donald Trump e Elon Musk, il sentiment…
Napoli, 3 giugno - L'autopsia ha rivelato quattro ferite principali e lesioni al collo. L'ex…