Chi si trova ad affrontare problemi cronici all’intestino, spesso, può essere portato anche alla depressione. A dimostrarlo è uno studio americano, per la precisione ad opera della Keck School of Medicine (che è parte della University of Southern California).
Ciò che gli autori dello studio hanno scoperto è che sono frequenti le correlazioni tra le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) e la depressione. Non c’è un rapporto di causa e conseguenza tra le due patologie, dato che in alcuni casi l’origine è di natura psicologica. In altri, invece, è l’effetto. Ecco dunque che cosa succede alle persone che soffrono di uno dei due problemi, o di entrambi.
Le MICI, che includono tra le altre colite ulcerosa e morbo di Crohn, procurano notoriamente importanti dolori di natura fisica. Oltre a questo, però, aumentano significativamente in chi ne soffre i rischi di incorrere in depressione. Non solo, perché questa rischia di colpire anche fratelli e sorelle di chi è affetto da problemi cronici all’intestino. La loro percentuale è infatti due volte superiore rispetto alla popolazione generale. Quella di chi soffre di MICI, invece, è superiore addirittura di nove volte.
Il discorso vale però anche al contrario, dato che lo studio californiano certifica che è anche la depressione a poter provocare come effetto problemi intestinali. Chi ne soffre, infatti, presenta il doppio dei rischi di incorrere in MICI rispetto alla popolazione generale. E i fratelli di persone con difficoltà psicologiche hanno 1,5 probabilità in più di incorrere in malattie croniche all’intestino.
Lo studio è preso talmente in considerazione dal mondo scientifico da essere stato recentemente pubblicato dal ‘Journal of Gastroenterology and Hepatology‘. Il suo principale autore, il gastroenterologo Bing Zhang, ne ha parlato più nel dettaglio. “Questa ricerca – ha spiegato – evidenzia una sovrapposizione clinica tra entrambe le condizioni. Si tratta del primo studio ad analizzare l’associazione bidirezionale tra malattie infiammatorie croniche intestinali e depressione nei fratelli“.
“La scoperta che le persone con malattie infiammatorie croniche intestinali sono più inclini alla depressione ha senso. Bisogna infatti ricordare che le MICI causano sintomi gastrointestinali costanti, che possono essere molto dannosi per la vita di un paziente“, ha detto Zhang in un comunicato stampa dell’università. “E l’elevato rischio di depressione tra i fratelli dei pazienti con MICI può riflettere l’affaticamento del caregiver, se i fratelli hanno un ruolo nella cura del paziente“.
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