Covid, la variante colombiana Mu preoccupa: “Resistente ai vaccini”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta monitorando con attenzione una nuova variante di coronavirus, chiamata Mu, denominata ufficialmente B.1.621. Identificata per la prima volta a gennaio in Colombia, la variante Mu potrebbe rivelarsi più resistente ai vaccini, come suggeriscono le sue mutazioni. Ma per confermarlo occorrono ulteriori studi. Intanto l’OMS si prepara a un monitoraggio costante. “L’epidemiologia della variante Mu in Sud America, in particolare con la co-circolazione della variante Delta, sarà monitorata“, si legge nel bollettino settimanale.

La variante Mu si diffonde in Colombia ed Ecuador

Alla sua prima identificazione in Colombia, sono seguite segnalazioni sporadiche. Successivamente focolai di maggiore entità sono scaturiti in altri paesi del Sud America e in Europa. Sebbene la prevalenza globale della variante Mu tra i casi sequenziati sia diminuita e sia attualmente inferiore allo 0,1%, “la prevalenza in Colombia (39%) ed Ecuador (13%) è costantemente in aumento”, si legge sul bollettino.

L’Oms monitora la variante colombiana

È la prima variante di interesse ad essere aggiunta all’elenco da giugno, quando la variante Lambda è stata inclusa nell’elenco. Secondo l’ultimo bollettino dell’OMS, Mu è stata elencata come “variante di interesse“, in quanto presenta una costellazione di mutazioni che indicano potenziali proprietà di fuga immunitaria, che devono essere studiate ulteriormente.

Quali sono le varianti da tenere sotto osservazione

Attualmente, sono quattro le varianti di coronavirus preoccupanti, secondo l’OMS. La variante Alpha, registrata per la prima volta nel Kent, in Inghilterra, registrata in 193 paesi. La Beta presente in 141 paesi. La Gamma in 91 e la Delta in 170 paesi.

Al momento, le cinque varianti di interesse sono: Eta, rilevata per la prima volta in più paesi a dicembre 2020. La Iota, individuata negli Stati Uniti nel novembre 2020. La variante Kappa, registrata in India nell’ottobre 2020. La Lambda, presente in Perù nel dicembre 2020. Infine, la Mu, che potrebbe aggiungersi all’elenco delle mutazioni preoccupanti.

 

 

 

 

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