Mentre le restrizioni anti Covid si allentano e si continua a discutere sull’opportunità o meno di eliminare l’obbligo di mascherina al chiuso, i dati sul contagio continuano a non lasciare tranquilli. Il più recente bollettino parla di una percentuale di positività del 16,2% in Italia, ma con un numero di tamponi piuttosto basso (182.675). E questo potrebbe nascondere dati ancora più severi. A spaventare è la sottovariante Omicron BA.2, che ha dato vita a una domanda sempre più diffusa: i test antigenici sono ancora efficaci per individuare un eventuale contagio?
La questione, oltre che in Italia, è di stringente attualità anche negli Usa. La popolazione degli States, infatti, utilizza ormai i test antigenici rapidi come strumento diagnostico di prima scelta per individuare eventuali positività al Covid. L’alto livello di contagiosità di Omicron BA.2, tuttavia, ha posto la questione sull’utilità di tale strumento.
Una risposta è arrivata da Celine Gounder, infettivologa che insegna alla New York University e già membro del COVID-19 Advisory Board formato nel novembre 2020 dal presidente Joe Biden. A suo giudizio, i test rapidi hanno indubbiamente un grado di accuratezza inferiore rispetto al test molecolari PCR standard. Detto questo, però, non vi è alcuna indicazione che siano meno efficaci nel rilevare Omicron BA.2 rispetto alle varianti precedenti.
L’unico reale rischio, con i test rapidi, è quello di un ritardo nella scoperta di un contagio. “Solitamente i test molecolari rilevano una positività al Covid 1-2 giorni prima rispetto a quando avviene con quelli antigenici. L’infezione, però, è rilevata accuratamente. Perciò anche questi test possono e devono essere fatti ogni volta che ce ne sia bisogno“, ha affermato la dottoressa Gounder.
Chiaramente, però, i due giorni di tempo che trascorrono rischiano di far diffondere il Covid se un positivo avesse nel frattempo dei contatti. A confermarlo è il dottor Wilbur Lam, medico e ingegnere biomedico del Georgia Institute of Technology che lavora con il governo Usa nella valutazione dei test diagnostici del virus. “Omicron, inclusa la variante BA.2, è più contagioso rispetto alle varianti precedenti. Lo è dal punto di vista biologico. Quindi il test potrebbe addirittura non avere il tempo di rilevare una positività prima che il paziente trasmetta il virus a un suo contatto“, ha spiegato.
La conclusione è che i test molecolari sono certamente più efficaci per avere la certezza di un eventuale contagio da Covid. Gli esperti concordano però sul fatto che sottoporsi a test antigenici sia ugualmente importantissimo, soprattutto per il vantaggio di essere ampiamente disponibili e di fornire un risultato in pochi minuti. “Farli spesso riduce senz’altro gli inconvenienti dell’accuratezza di questi tipi di test rispetto a quelli molecolari“, ha aggiunto il dottor Lam.
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