Continua senza sosta la corsa della variante Omicron con contagi in crescita in tutto il Paese. Mentre i reparti ospedalieri si riempiono all’indomani delle festività natalizie, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, mette in guarda gli italiani di fronte alla nuova e contagiosa variante di Covid-19. A scatenare l’allarme sono gli ultimi dati del monitoraggio settimanale dell’Iss, dove la crescita di contagi e ricoveri è evidente anche agli occhi dei più scettici. Soltanto ieri, 30 dicembre, sono stati registrati più di 26 mila casi in 24 ore, con un’incidenza di 783 casi per 100.000 abitanti.
In Italia a dominare lo scenario pandemico è ancora la variante Delta con una prevalenza stimata al 79%. La variante Omicron è tuttavia in rapida crescita con una presenza al 21%, variando dal 3% al 65% di regione in regione. La prossima rilevazione sarà condotta il 3 gennaio 2022. “Al 20 dicembre era ancora prevalente la variante Delta. Ma la Omicron era in netta crescita con percentuali superiori al 20%, anche se con grandi differenze da regione a regione“, ha precisato Brusaferro, commentando i dati del monitoraggio.
“Il numero di nuovi casi ha raggiunto i 753 per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni, in netta crescita“, aggiunge Brusaferro. Il valore Rt si mantiene sopra l’1, rivelando come il numero dei nuovi casi e delle ospedalizzazioni è ancora in crescita. “Le fasce d’età più giovani – aggiunge Brusaferro – sono caratterizzate da una maggiore circolazione del virus“. La circolazione del virus è aumentata significativamente nella fascia 20-29 anni, ma tutte le fasce sotto i 40 anni sono caratterizzate da una crescita. “Le curve si confermano in netta crescita sia negli under12 sia negli under20“, ci tiene a precisare il presidente dell’Iss Brusaferro.
Preoccupa anche il tasso di occupazione in terapia intensiva. Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Iss, la percentuale di posti letti occupati in rianimazione è salito dal 10,7% del 23 dicembre al 12, 9% in una settimana. Sale anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale: 17,1% contro il 13,9% di una settimana fa. “Il tasso si occupazione di area medica di terapia intensiva è rispettivamente a 17,1 e 12, 9%, quindi al di sopra della soglia critica a livello nazionale, che viene superata in ben 12 regioni“. Lo ha detto il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando il monitoraggio settimanale.
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