Nel corso di un intervento a Che tempo che fa, su Rai 3, il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Rozzano, ha spiegato che nel corso dei mesi il coronavirus non è diventato meno aggressivo. Per l’esperto “non c’è alcuna evidenza che il virus si sia attenuato”. “Non ci sono varianti attenuate, ma nel corso dei mesi la malattia Covid-19 è diventata meno aggressiva, per varie ragioni”. Come Mantovani aveva già spiegato in passato, durante l’estate le polmoniti da virus respiratori tendono a diventare molto meno frequenti. Inoltre, è aumentata l’attenzione nei confronti delle fasce più deboli della popolazione e il coronavirus ha iniziato a colpire soprattutto i giovani, che hanno più difese immunitarie.
L’invito a non abbassare la guardia
Per spiegare l’evoluzione della lotta al Covid-19, Mantovani ha utilizzato una metafora calcistica. “Abbiamo finito il primo tempo, siamo entrati nell’intervallo: in primavera e in estate tutte le malattie respiratorie si attenuano. Ci proteggiamo, facciamo diagnosi in anticipo, si fanno molti più tamponi. Il nemico, però, è ancora tra noi. Non c’è niente di peggio che perdere la concentrazione all’intervallo di una partita: bisogna mantenere la concentrazione fino al 90esimo, fino ai supplementari e fino ai calci di rigore“.
“Sono orgoglioso di come l’Italia ha gestito l’emergenza Covid-19”
Durante il suo intervento, Mantovani si è detto fiero di come l’Italia ha affrontato l’emergenza Covid-19. “Io sono fiero del mio Paese, perché con il Covid siamo stati dentro due tsunami. Il virus è un nemico che ha circolato nel Nord Italia per un mese e mezzo, eppure in questo momento siamo il Paese con più sicurezza. Ci siamo comportati in modo responsabile e ne sono fiero”, ha dichiarato il direttore scientifico dell’Istituto Humanitas. “La priorità assoluta è la scuola: perché lì si gioca il futuro del Paese e perché lì si gioca la disuguaglianza sociale”, ha concluso Mantovani.