Covid, le varianti brasiliane sono due. Una è già nel Regno Unito

La comunità scientifica sta iniziando a guardare con timore alla variante del Covid-19 riscontrata da poco in Brasile. In particolare, preoccupano la sua possibile virulenza e tutte le incognite legate alle sue caratteristiche. In via precauzionale, il Governo di Londra ha imposto nella giornata di oggi, venerdì 15 gennaio, la chiusura temporanea dei confini del Regno Unito ai viaggi dall’intero Sudamerica e dal Portogallo. “Le varianti brasiliane sono in realtà due”, ha spiegato alla BBC la professoressa Wendy Barclay, capo del G2P-UK National Virology Consortium.

L’analisi delle varianti brasiliane del Covid

Sono emersi, infatti, due tipi diversi di varianti brasiliane del Covid: una è già stata localizzata (nel Regno Unito) e l’altra no”, ha sottolineato l’esperta. “Analizzando i database vi è evidenza di diverse varianti in giro per il mondo, inclusa quella brasiliana che ritengo sia in circolazione già da qualche tempo”, ha aggiunto. Attualmente la comunità scientifica si sta dando da fare per valutare le caratteristiche delle varianti brasiliane del Covid-19, come la trasmissibilità e la resistenza ipotetica ai vaccini.

L’emergenza coronavirus in Brasile

In Brasile, l’emergenza coronavirus continua a mettere in difficoltà il sistema sanitario. A Manaus, la capitale dello stato di Amazonas, gli ospedali sono al collasso. L’ossigeno è ormai finito e i pazienti stanno venendo ventilati a mano. L’incremento dei decessi e dei contagi sembrerebbe legato alle varianti brasiliane del coronavirus, che sembrano più contagiose delle altre in circolazione.
Il Giappone, nel frattempo, ha reso noto che vari passeggeri in arrivo dall’Amazzonia sono risultati positivi alla nuova variante del virus. Felipe Naveca, il vicedirettore della fondazione pubblica Oswaldo Cruz, ha dichiarato che le varianti brasiliane del virus si sono evolute separatamente da quelle inglesi e sudafricane, con le quali, tuttavia, sembra avere alcune caratteristiche in comune. “Alcune di queste mutazioni sono legate a una maggiore trasmissibilità e questo mi preoccupa”, ha spiegato l’esperto.

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