Tornano le mascherine per il Covid a scuola? Il rischio c’è. Nei giorni precedenti alla ripresa delle lezioni l’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato l’allarme. Il virus, infatti, ha ripreso a galoppare velocemente. In una sola settimana, quella compresa tra il 31 agosto e il 6 settembre, i casi sono aumentati del 44%, con 21.309 casi e 97 vittime.. Merito, se così si può dire, della variante Eris, una delle nuove varianti del Covid.
Questa crescita esponenziale del Covid si unisce al ritorno in classe di migliaia di studenti. Un fatto non di poco conto che rischia di allargare ulteriormente il campo dei contagi. Certo, la situazione al momento resta sotto controllo, grazie alle caratteristiche di Eris. La variante Covid EG5 è stata ribattezzata Eris, come il pianeta nano scoperto nel 2003 nel nostro sistema solare, chiamato così in onore dell’antica dea greca della discordia. I sintomi di questa variante sono mal di gola, naso che cola o chiuso, tosse secca,mal di testa, tosse grassa, voce rauca, dolori muscolari e articolari e alterazioni del senso dell’olfatto. Non è, invece, presente la febbre. Si tratta di una variante che si unisce alle altre due in circolazione in questo periodo: la Pirola, che ha colpito nelle ultime settimane moltissimi tennisti in gara allo Us Open e ne ha condizionato il risultato finale, e la Arturo, che si caratterizza per la presenza di febbri molto più alte del solito.
Secondo Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico dell’Istituto nazionale malattie infettive (Inmi) Spallanzani, “la gran parte sono infezioni lievi, localizzate alla alte vie respiratorie“. Per questo motivo, questa variante di Covid non risulta essere particolarmente pericolosa per giovani e adulti senza malattie particolari. Di contro, è un problema per anziani e persone fragili.
Il consiglio di Antinori è creare un nuovo sistema di monitoraggio che non si basi sui numeri, ma sui casi gravi e sui ricoveri. Soltanto in questo modo sarà possibile capire il reale impatto della nuova variante in circolazione.
A chiedere la reintroduzione delle mascherine a scuola è stata l’Associazione dei dirigenti scolastici. “In molte scuole a chi lo chiederà distribuiremo le mascherine utilizzando le tantissime scorte che ci furono date durante la fase critica della pandemia“, ha spiegato Mario Rusconi, presidente dell’associazione. L’invito, con l’obiettivo di prevenire i contati, è evitare il più possibile assembramenti di alunni. La mascherina, almeno per ora, non sarà obbligatoria. La richiesta da parte dell’associazione è, però, di indossarla almeno in presenza di alunni con fragilità.
C’è, poi, un altro aspetto evidenziato da Rusconi, che riguarda i plessi scolastici. Si tratta di una sollecitazione affinché gli istituti siano oggetto degli interventi di ristrutturazione previsti. La presenza di aule sottodimensionate e con all’interno quasi trenta alunni rischia di essere un vettore per la trasmissione del virus all’interno delle scuole.
Insomma, l’attenzione resta molto alta anche se, per il momento, non sono previste misure integrative. Verranno, eventualmente, valutare nel caso in cui la misura dei contagi dovesse superare la soglia d’allarme.
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