L’indice Rt nazionale è sempre più basso. Rispetto alla scorsa settimana, il dato è sceso da 0,72 a 0,68 (con un range 0,65-0,75). Anche l’incidenza è diminuita, arrivando a 32 casi ogni 100mila abitanti (la scorsa settimana erano 47). I nuovi dati sono contenuti nel monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del ministero della Salute, ora all’esame della cabina di regia. Saranno presentati nel corso della giornata.
Calano l’indice Rt e i ricoveri in terapia intensiva
Le informazioni diffuse finora indicano che, ancora una volta, tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso. Ognuna di loro ha un indice Rt medio inferiore a 1 e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. Ottimi risultati anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica. In nessuna Regione/Provincia Autonoma è stata superata la soglia critica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è inferiore al 12%, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.323 (25/05/2021) a 1.033 (31/05/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (11%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 8.577 (25/05/2021) a 6.482 (31/05/2021).
I passi avanti della campagna vaccinale
La diminuzione dell’indice Rt è in parte merito anche dei progressi della campagna vaccinale. Da ieri, giovedì tre giugno, chiunque può prenotare il vaccino anti Covid, indipendentemente dalla propria fascia d’età. Questo ampliamento coincide con una sempre maggiore disponibilità di dosi: solo questa settimana ne arriveranno altre 2,5 milioni nell’hub della Difesa a Pratica di Mare. Si parla di 370mila dosi di Johnson & Johnson, 1,7 milioni di AstraZeneca e quasi 400mila di Moderna. Gli ultimi dati disponibili parlano di quasi 40 milioni di dosi di vaccino già distribuite alle Regioni in tutta Italia.