Tra mascherine, distanziamento e lockdown, lo scorso anno, l’influenza stagionale ha colpito meno del solito. Da ottobre 2020 a marzo 2021, sono stati registrati circa 1,9 milioni di casi, a fronte dei 6,6 milioni dell’anno precedente. Ma cosa ci attende il prossimo inverno? Secondo gli esperti, la stagione influenzale 2021-2022 potrebbe essere di media intensità con un numero compreso tra i 4 e i 6 milioni di casi. Tuttavia, si tratta ancora di numeri indicativi. Il reale bilancio di influenze stagionali dipenderà da quanti si sottoporranno al vaccino anti-influenzale.
Influenza e covid, è sicuro il doppio vaccino?
In merito alla possibilità di vaccinarsi contro influenza e coronavirus, gli scienziati non hanno dubbi: è possibile sottoporsi a doppio vaccino senza rischi. Lo sottolinea Fabrizio Pregliasco, ricercatore di virologia presso l’Università degli Studi di Milano, nonché direttore dell’Istituto Galeazzi. “Non c’è conferma della somministrazione combinata nella stessa giornata. Il suggerimento è di far passare 14 giorni tra un vaccino e l’altro. Questo per non creare interferenze anche sui possibili effetti collaterali che si concentrano nei primi giorni“. Così il direttore dell’Istituto Galeazzi sulla possibilità di sottoporsi a doppio vaccino contro influenza e coronavirus.
Vaccino anti-influenzale: perché farlo
“Facciamo il vaccino antinfluenzale perché due varianti sono nuove e quindi potrebbero dare un po’ di vivacità a questa stagione influenzale“, esorta Pregliasco. L’anno scorso è rimasta bloccata grazie agli interventi più stringenti per il Covid, “ma ora rialzerà la cresta perché si torna a lavoro e c’è una minore attenzione a quelle che erano tutte le prescrizioni formali“. Oltre ai benefici ovvi, il vaccino antinfluenzale “è conveniente perché evita il problema della diagnosi differenziale“. Lo sottolinea Fabrizio Pregliasco in occasione di evento in rete organizzato da Assosalute.
Pregliasco: “Sì la terza dose ai più fragili”
Per quanto riguarda la lotta alla pandemia, Pregliasco sottolinea l’importanza della terza dose ai più fragili. “Il vaccino riduce l’effetto nel tempo a distanza di 4-6 mesi, ma ancora mantiene una protezione residua. Quindi si può dire che la popolazione generale ha comunque ancora una protezione“. Così il direttore dell’Istituto Galeazzi di Milano sulla terza dose di vaccino. E ribadisce. “Io credo che sia fondamentale dare rinforzo ai più fragili perché abbiamo visto che rispondono male e dobbiamo metterli in sicurezza”. Mentre sull’eventuale vaccinazione universale di richiamo, “io dico di aspettare, vediamo come sarà l’andamento durante questo inverno“.