Dopo gli ottimi risultati raggiunti da Pfizer e Moderna, sembra sempre più vicino il momento in cui sarà possibile vaccinarsi contro il coronavirus Sars-CoV-2. Mentre alcuni esponenti della comunità scientifica internazionale, come Anthony Fauci, celebrano questi importanti passi avanti, altri sollevano dei dubbi sull’effettiva efficacia e sicurezza di un vaccino preparato in tempi più brevi del solito. È questo il caso di Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all’Università di Padova. Nel corso di un intervento a Focus Live, l’esperto ha dichiarato che non si fiderebbe a fare un eventuale vaccino pronto a gennaio. Perlomeno non senza dati certi alla mano.
“Voglio essere rassicurato che sia un vaccino che è stato testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia”, ha spiegato Crisanti. “Ritengo di averne diritto come cittadino. Non sono disposto ad accettare scorciatoie”, ha poi aggiunto. Crisanti ha sottolineato di essere favorevole ai vaccini, ma di nutrire dei dubbi nei confronti dello sviluppo di quelli contro il Covid-19. “Questi vaccini sono stati sviluppati saltando la sequenza Fase 1, Fase 2, Fase 3. Perché chiaramente hanno avuto fondi statali e quindi si sono potuti permettere di fare insieme le tre fasi, perché i rischi erano di chi aveva dato i quattrini. Però facendo Fase 1, Fase 2 e Fase 3 in parallelo, di fatto, ci si porta dietro i problemi delle varie fasi. Quindi è vero che si arriva prima, però c’è bisogno di tutto un processo di revisione che non è molto facile da fare”, ha concluso Crisanti.
Come prevedibile, le reazioni alle parole di Crisanti non si sono fatte attendere. Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, le ha definite “gravissime”. Secondo l’infettivologo, il governo e l’intera comunità scientifica italiana dovrebbero prendere le distanze dalle frasi di Crisanti. Anche per Guido Rasi, l’ex direttore esecutivo dell’Agenzia Europea del farmaco (Ema), si tratta di dichiarazioni “irresponsabili e intollerabili”. L’epidemiologo Pierluigi Lopalco, invece, ha sottolineato l’importanza di stare molto attenti a quello che si dice quando si affronta il tema dei vaccini.
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