Il mondo della scienza è al lavoro in ogni angolo del Pianeta per trovare possibili soluzioni che permettano di affrontare e debellare il Covid, inclusa la sua temuta variante Omicron. Ma esistono anche diverse aziende che stanno provando a dare il loro contributo, e tra esse ne figura una la cui attività originaria è l’allevamento delle anatre. Il suo nome è Valneva ed è operativa in Francia.
A raccontarne la storia è ‘Forbes’, spiegando in che modo l’azienda sia finita nell’elenco dei fornitori di vaccino per la Commissione europea, con tanto di contratto da un miliardo di dollari. La Valneva è un’azienda a conduzione familiare, che come detto è nata allo scopo di allevare anatre, farle riprodurre, venderne la carne e anche sviluppare in laboratorio proteine di insetti. Quotata in borsa come consociata del Groupe Grimaud, in questi mesi si è dedicata anche allo sviluppo dei vaccini anti Covid.
Il vaccino di Valneva, in base a quanto spiega ‘Forbes’, attacca la variante Omicron con un virus reso inattivo. Una modalità diversa da Pfizer e Moderna, più tradizionale e che ricorda il funzionamento di AstraZeneca. I test preliminari, sottolinea in una nota la stessa azienda nata per allevare anatre, si sono rivelati un autentico successo. Per questo motivo il gruppo ha venduto alla Commissione europea vaccini per un miliardo di dollari. La speranza è che tale prodotto possa convincere gli scettici, non essendo derivato da nuove tecnologie.
Chiaramente, però, l’allevamento non rappresenta più da molti anni (oltre venti) il centro dell’attività di Valneva. L’azienda nacque nel 1966 su iniziativa di due fratelli e le rispettive mogli. Ed effettivamente si occupò inizialmente di anatre, e successivamente piccioni, faraone e anche conigli. Trattandosi in ogni caso di prodotti che l’uomo ingerisce, negli anni si dedicò sempre più anche ai farmaci, dovendo preservare la salute degli animali che allevava da un lato e degli uomini che li acquistavano dall’altro.
Non a caso Valneva commercializza da tempo altri vaccini. Il più importante è quello contro il colera, che si assume non tramite iniezione ma per via orale. Allo studio ce ne sono attualmente altri due, contro la malattia di Lyme e il virus Chikungunya. Quest’ultimo, provocato dalle zanzare, esiste in almeno 100 nazioni della Terra. Sul farmaco anti Covid, però, sussistono dei dubbi. “Può avere effetto contro Omicron. Ma non è chiaro in che misura“, ha commentato Naor Bar-Zeev della Johns Hopkins University. Resta il fatto che 60 milioni di dosi sarebbero già pronte. Non male, per chi era partito allevando anatre.
Dall'indagine che ha coinvolto la Generazione Z è emerso che soltanto il 20% si sente…
Sciopero nazionale della sanità: medici e infermieri protestano contro la manovra 2025 per chiedere dignità,…
Donald Trump prepara la sua nuova amministrazione con nomine sorprendenti e fedeli alleati, puntando su…
Scopri i dettagli del Bonus Natale 2024: requisiti, novità e modalità per ottenere i 100…
Il patron di X avrebbe messo in discussione alcuni dei candidati scelti da Boris Epshteyn,…
Il nuovo singolo del gruppo della provincia di Bergamo fa scoppiare la polemica sui social.…