La riapertura delle scuole, ormai imminente, avrà un impatto sui livelli di trasmissione del coronavirus nella popolazione? Una possibile risposta a una delle domande più dibattute nella comunità scientifica in questi ultimi mesi arriva da un nuovo report redatto dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc). “Ci sono evidenze pubblicate contrastanti sull’impatto della chiusura e della riapertura delle scuole sulla trasmissione comunitaria, anche se le evidenze dal contact tracing nelle scuole e dati osservazionali da diversi Paesi europei suggeriscono che la riapertura non è associata con un aumento significativo”. Questa è la posizione degli esperti dell’Ecdc che in un documento dedicato alle riaperture scolastiche fanno il punto su quanto emerso finora dagli studi che hanno analizzato la trasmissione del coronavirus tra i bambini nelle scuole.
Il report evidenzia come in generale la prevalenza del Sars-Cov-2 sia un po’ più bassa sotto i 18 anni. Ciononostante, gli esperti ribadiscono che sebbene ad ora ci siano “pochissimi focolai documentati nelle scuole, sono comunque possibili. Potrebbero anche essere più difficili da trovare per la relativa mancanza di sintomi nei bambini”. I più piccoli secondo quanto emerso finora dalle ricerche di settore, “avrebbero maggiori probabilità di avere un’infezione lieve o asintomatica”. E se sintomatici sembrano trasmettere “il virus in quantità simili agli adulti e possono infettare gli altri in modo simile ai più grandi. Gli esperti del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie precisano che “ad ora non è noto quanto siano infettivi i bambini asintomatici”.
In generale, “la maggior parte dei Paesi riporta una sieroprevalenza leggermente inferiore nei bambini rispetto ai gruppi di adulti. Tuttavia queste differenze sono piccole e incerte”, precisano gli esperti, ribadendo che per avere certezze in merito sono necessari ulteriori studi. Inoltre, l’Ecdc sottolinea come l’eventuale decisione di chiudere le scuole dovrebbe essere presa insieme ad altre limitazioni nelle comunità. “Le evidenze disponibili indicano che è poco probabile che la chiusura delle istituzioni educative sia efficace come unica misura di controllo. E queste chiusure difficilmente forniscono una protezione aggiuntiva alla salute dei bambini, considerato che la maggior parte sviluppa una forma molto leggera di Covid-19”, concludono gli esperti.
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