Nel corso di un’intervista con Nicola Porro a “Quarta Repubblica”, Giorgia Meloni ha dichiarato che il pap test serve a diagnosticare il cancro al seno. Un lapsus che non è passato inosservato: su Twitter vari esponenti del Partito Democratico hanno sottolineato la gaffe della leader di Fratelli d’Italia sui propri profili. Il pap test, infatti, non serve a diagnosticare il cancro al seno, bensì a prevenire il tumore del collo dell’utero (cervice uterina). Il nome dell’esame deriva da Georgios Papanicolaou, il medico che lo ideò negli anni quaranta.
Il pap test consiste nel prelievo di cellule dal collo dell’utero e dal canale cervicale, che vengono poi fissate su un vetrino ed esaminate in laboratorio. Il prelievo del muco presente nella parte più esterna del collo uterino richiede l’utilizzo di una piccola spatola di legno (nota come spatola di Ayre). Le cellule intracervicali, invece, vengono prelevate con l’ausilio di uno spazzolino morbido o di un bastoncino cotonato. La procedura richiede pochi minuti e non è dolorosa. Trattandosi di un esame preventivo, il pap test è consigliato anche alle donne in perfetta salute. I medici spiegano che andrebbe eseguito con regolarità ogni 1-3 anni dall’inizio dell’attività sessuale o comunque a partire dai 25 anni di età fino ai 65-70 anni.
Tramite il pap test è possibile individuare eventuali anomalie nelle cellule del collo dell’utero molti anni prima dell’insorgenza di un tumore. Riduce quindi il rischio di diagnosticare troppo tardi la neoplasia e permette di trattarla in modo conservativo. I medici sottolineano che al pap test andrebbe abbinata la ricerca del DNA virale, utile per individuare le tracce di infezione da Human papilloma virus (HPV), un virus che causa lesioni genitali e viene considerato la prima causa di tumore della cervice uterina.
I medici consigliano alle donne che intendono sottoporsi al pap test di astenersi dai rapporti sessuali nelle 48 ore precedenti all’esame ed evitare l’utilizzo di prodotti come soluzioni intime, gel e schiume nelle 12 ore precedenti, in quanto potrebbero alterare il risultato del test.
Come spiega Humanitas, è possibile diagnosticare precocemente il cancro al seno tramite la mammografia. Questa tecnica di diagnosi morfologica studia la forma e la struttura della mammella, permettendo di rilevare lesioni mammarie in fase precoce, che si presentano sotto forma di opacità nodulari a margini irregolari, microcalcificazioni polimorfe, oppure aree di distorsione strutturale. Gli esperti invitano le donne a sottoporsi all’esame a partire dai 40 anni.
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