Coronavirus, Zaia: “Morto il paziente serbo da cui è partito il focolaio”

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Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, interviene durante la conferenza stampa sull’andamento dei contagi di Coronavirus nella Regione, dopo che è stato scoperto un focolaio di cinque contagiati a Vicenza a partire da un imprenditore vicentino attualmente in terapia intensiva. “Ieri abbiamo parlato di un cluster con cinque positivi, vorrei ricordare che nonostante qualcuno abbia voluto gettare benzina sul fuoco, parliamo di un focolaio con cinque persone contagiate. È un focolaio dunque importato dalla Serbia. Il paziente zero di origini serbe sarebbe peraltro deceduto mercoledì scorso, era in condizioni gravi. Spero non sia vero, ma ci dicono questo. Dunque la situazione è delineata: abbiamo un focolaio in Veneto con cinque persone che si sono contagiate in Serbia. In questa regione comunque non stiamo parlando di un’ecatombe. Anche i dati di oggi parlano di una situazione ‘Covid-free’ per il Veneto”.

Zaia: “Segnalato in Procura manager veneto colpevole del contagio di Coronavirus”

Nel frattempo Zaia annuncia che una segnalazione verrà presentata alla Procura di Vicenza per valutare eventuali profili di colpevolezza da parte della persona che pur sapendo di essere positivo al Coronavirus ha diffuso un nuovo contagio in Veneto. “I quattro veneti che hanno viaggiato nella stessa auto al rientro dalla Serbia non avevano addosso la mascherina”, ha precisato. “In Veneto non è ripresa l’onda di contagi. Vedo che c’è una sorta di volontà di dare uno spaccato, a livello nazionale, che non è tanto coerente con quello che è accaduto”. Poi, arriva un importante annuncio: “Lunedì farò un’ordinanza per un controllo ancora più efficace dell’isolamento dei positivi e dei loro contatti stretti, ma non ho parlato di restrizioni rispetto alla libertà dei cittadini”.

“Ho parlato con Speranza, trattamento sanitario va chiarito”

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Infine, la condivisione del tema del tso con il ministro della Salute: “Ho parlato con Roberto Speranza. L’ho sentito ieri e mi ha chiamato stamattina. Anche lui riconosce che il tema del trattamento sanitario va chiarito fino in fondo. Una persona infetta da Coronavirus non può andare in giro. Stiamo parlando della propria salute ma anche di quella degli altri”.

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