Coronavirus, vaccino in Italia:
Arcuri detta modi e tempi

Per il commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri, servirà attendere il periodo settembre-ottobre 2021 perché tutta la popolazione residente in Italia possa vaccinarsi contro il coronavirus. Lo ha assicurato nel corso di un’audizione in videoconferenza davanti alle commissioni Trasporti e Affari Sociali della Camera dei Deputati. “Il piano per la distribuzione e la somministrazione dei vaccini è sostanzialmente pronto – ha detto -. A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione”

Arcuri: “Pfizer distribuirà le prime dosi, noi siamo pronti”

“L’interlocuzione con amministrazioni locali, forze armate e grandi aziende è in atto – ha spiegato il commissario straordinario -. Non siamo preoccupati dalla temporalità. Quando i vaccini ci saranno noi saremo pronti. Abbiamo lavorato bene e in anticipo“.

Per quel che riguarda le prime dosi, quelle del vaccino di Pfizer e BioNTech, sarà direttamente l’azienda americana a distribuire sul territorio nazionale le prime dosi del vaccino. “Per il vaccino Pfizer sono stati già individuati 300 punti di somministrazione, sostanzialmente presidi ospedalieri – ha affermato Arcuri -. L’87% di questi presidi già dispone delle celle frigorifere necessarie a conservare questo tipo di vaccino a temperature estremamente basse, almeno -75° C. Anche se le dosi dovessero restare in giacenza per oltre 15 giorni”. 

Il commissario all’emergenza Covid ha poi specificato che il modello di distribuzione e somministrazione si dividerà poi in due blocchi principali. “Il primo riguarda appunto i vaccini, quelli Pfizer, che vanno conservati a temperature bassissime – ha spiegato -. Il secondo interessa i vaccini che si possono conservare tra i 2 e gli 8 gradi, verosimilmente per primi quelli AstraZeneca e a seguire gli altri. Questi ultimi saranno convogliati in un grande hub centrale e da lì trasportati in sicurezza, con l’aiuto dell’Esercito, nei 1.500 punti di somministrazione (1.200 più i 300 che accoglieranno i vaccini Pfizer, ndr)”.

“Doveroso mettere gli italiani nelle condizioni di vaccinarsi”

Sulla campagna vaccinale, Arcuri ha poi illustrato il ruolo dei medici: “Più avanti, probabilmente nel secondo trimestre dell’anno, è assai probabile che ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta sia chiesto di contribuire alla somministrazione dei vaccini ai propri assistiti. Ancora più avanti sarà possibile coinvolgere anche le farmacie“.

“Solo con l’immunità di gregge riusciremo ad uscire in qualche modo da questa tragedia – ha poi detto Arcuri, avviandosi alla conclusione della sua informativa -. Il mio dovere è di mettere tutti gli italiani nelle condizioni di vaccinarsi. I nostri esperti dicono che dovrebbero farlo almeno il 60% delle persone per raggiungere un livello di contagiosità scarso. Noi auspichiamo che grazie ad una campagna di comunicazione massiva si possano superare le ritrosie a sottoporsi al vaccino che pure ci sono, non so se nella popolazione o in chi ritiene di rappresentarla sui media”.

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