Assieme all’estate sono tornate le zanzare, alimentando le preoccupazioni di chi teme che questi insetti possano trasmettere il coronavirus. L’Istituto Superiore della Sanità (Iss), ben conscio di questa paura, ha da poco divulgato i dati preliminari di un nuovo studio, che dimostrano l’incapacità della zanzara comune e della zanzare tigre di trasmettere Sars-CoV-2. Il virus, infatti, non può replicarsi all’interno del loro organismo. Ne consegue che il rischio di essere contagiati in seguito alle punture di questi insetti è nullo.
L’Iss ricorda che le principali fonti di trasmissione del coronavirus restano le goccioline del respiro (droplet). È possibile ridurre sensibilmente il rischio di contagio indossando la mascherina e lavandosi le mani con acqua e sapone o usando dei disinfettanti a base alcolica. Nessuna evidenza scientifica ha finora dimostrato la capacità degli insetti che succhiano il sangue degli uomini, come le zecche o le zanzare, di trasmettere Sars-CoV-2.
La nuova ricerca, condotta dai ricercatori dell’Iss e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, indica che il coronavirus non è in grado di replicarsi all’interno delle zanzare e di conseguenza non può essere inoculato nelle persone punte da questi insetti. “I risultati definitivi, che saranno pubblicati a breve dall’ISS e dall’IZSVe, forniranno quell’evidenza sperimentale, finora teoricamente ipotizzata, che permetterà di escludere in modo scientifico il coinvolgimento delle zanzare nella possibile trasmissione del Covid-19, rispondendo in modo chiaro e definitivo alle legittime preoccupazioni legate al ruolo delle zanzare nella trasmissione di numerose malattie”, sottolinea l’Iss nel comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale.
Già ad aprile, vari esperti avevano escluso la possibilità che le zanzare potessero trasmettere il coronavirus. “Anche se non sono stati fatti studi sperimentali, probabilmente le zanzare non sono un veicolo per il contagio. Questo non dovrebbe essere un agente virale che si trasmette per vettori, ma sembra il classico virus respiratorio che si trasmette attraverso le goccioline di saliva, note anche come ‘goccioline di Flügge”, aveva spiegato Gianni Rezza, il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.
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