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Coronavirus, al vaglio l’ipotesi di una Fase Due più “green”

Una Fase Due all’insegna del “green”. Mentre si procede, lentamente, verso la fine del lockdown, caratterizzato dalle restrizioni e dalla quarantena, sono diverse le ipotesi al vaglio degli esperti per cercare di impedire una ricaduta nel numero dei contagi da coronavirus. Una delle prime questioni da risolvere, come più volte sottolineato anche dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sarà quella degli assembramenti sui mezzi di trasporto. Molte associazioni, tra cui Legambiente, hanno quindi proposto un incentivo per l’utilizzo di biciclette e car sharing, insieme con il potenziamento continuativo dello smart working.

Dalle principali associazioni ambientaliste e ONG, è arrivato al governo un pacchetto di misure utili a promuovere una mobilità sostenibile nella Fase Due. Ancora da approvare, il fascicolo è al vaglio dell’esecutivo per individuare le proposte per ripartire nel miglior modo possibile.

Una riapertura graduale

In vista della ripartenza, l’intenzione del governo sarà di mettere a punto uno schema su base nazionale, senza dimenticare il divario della diffusione del coronavirus tra Nord e Sud Italia. Per questo potrebbero esserci riaperture più celeri nelle zone che, ad oggi, presentano un rischio più ridotto, quelle del Sud Italia. L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da coronavirus diventerà quindi anche l’occasione per rivedere la questione relativa alla mobilità. L’imperativo in questa lotta sarà garantire il distanziamento sociale. Per questo motivo, potremmo dover dire addio, agli “orari di punta”, alla calca sulla metro e al viaggio in piedi sul tram. Utilizzare la bici, o il servizio del car sharing messo a disposizione dalle diverse Regioni potrebbe contribuire a mantenere il distanziamento sociale e a rispettare le norme che pongono il divieto sugli assembramenti.

Mobilità sostenibile nella Fase due e rovescio della medaglia

Se è vero che le misure “green” per i trasporti verranno incentivate, è altrettanto vero che non tutti potranno usufruirne. Chi abita molto lontano dal luogo di lavoro potrebbe preferire un mezzo più rapido e sicuro. Ecco che potrebbe anche verificarsi, come spesso accade, un rovescio della medaglia: il rischio che le persone utilizzino di più la propria automobile rispetto a prima. Per aggirare il possibile contagio sui mezzi pubblici potrebbe esserci un’impennata nell’uso delle autovetture negli spostamenti, con i conseguenti problemi di traffico. I dubbi sono ancora molti a riguardo e la Fase Due è ancora in fase di preparazione, anche per quanto riguarda la mobilità.

Redazione

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