Coronavirus: chi sono i volontari che sperimentano il vaccino

Piero Di Lorenzo, Amministratore Delegato e Presidente di IRBM, ha collaborato insieme alla Oxford University alla sperimentazione del vaccino anti Coronavirus e spiega come è avvenuto il progetto. “Questa sperimentazione per il vaccino contro il Coronavirus è cominciata su 510 volontari sani. La Oxford University ha fatto una call, ma l’ha dovuta chiudere dopo alcune ore perché subissata dalle richieste. Noi stessi in IRBM abbiamo ricevuto una quantità industriale di mail di gente che si propone e che si rende disponibile. In genere sono un paio di situazioni che si evidenziano in queste mail. O ‘Sono anziano ma sto benissimo’ oppure ‘sono un giovane atletico e quindi sto molto bene posso essere la persona giusta’. Non so quale sia la motivazione psicologica”, ammette Di Lorenzo,“Perché non c’è una motivazione economica, che è residuale in questo caso, perché c’è un rimborso di 700 euro a persona. Quindi diciamo che non sono i soldi”.

Crepet e il vaccino contro il Coronavirus: “Abbraccerei tutti questi volontari”

Anche questa domanda posta da Piero Di Lorenzo prova rispondere lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, che esprime un proprio parere sui volontari che sperimentano il vaccino contro il Coronavirus: “Io credo che, tra i giovani, ci sia molto una voglia di essere utili e più i governi sono cinici e più c’è una parte residuale di bontà, che viene fuori. Certo, sono eroici i medici che sono all’interno delle sale di rianimazione, però quelli sono pagati. Hanno scelto loro di fare gli anestesisti”. “Non riduciamo tutto”, avverte Crepet, “a una questione commerciale. Che ci sia anche la voglia di protagonismo e di essere un eroe, ci sta. Io se potessi, però, li abbraccerei tutti. A me dà fastidio chi non lo fa e ti dice ‘Chi te lo fa fare, fatti i fatti tuoi’. Di questa grevità ne faccio volentieri a meno. Anche visto il numero quotidiano di morti”.

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