Il coronavirus si può sconfiggere anche da ultracentenari. Dalla Spagna arriva una storia che ha dell’incredibile e che riguarda la donna più anziana del Paese, sopravvissuta al Covid-19 all’età di 113 anni.
La signora si chiama Maria Branyas, è nata nel 1907 a San Francisco, e da vent’anni vive in una casa di cura nella città catalana di Olot, in Spagna.
Risultata positiva al coronavirus ad aprile, proprio un mese dopo il suo centrotredicesimo compleanno, l’ultracentenaria, come riporta il quotidiano catalano La Vanguardia, dopo diverse settimane di isolamento nella propria stanza, con sintomi molto lievi, negli scorsi giorni è risultata finalmente negativa al test.
Ma la vittoria contro il coronavirus non è l’unico record registrato dalla donna più anziana della Spagna. Maria Branyas è quasi sicuramente l’unica persona al mondo ad aver sconfitto sia l’influenza Spagnola che il Covid-19, due tra le pandemie più gravi della storia. La signora, che ora ha ben undici nipoti e tredici pronipoti, quando era giovane, contrasse l’influenza spagnola, così chiamata perché le prime notizie su di essa furono riportate dai giornali del Paese. Definita dagli esperti del settore come “la madre” di tutte le pandemie, in concomitanza con la Prima guerra mondiale causò la morte di una percentuale compresa tra il 3 e 6% della popolazione mondiale.
L’annuncio della sua guarigione arriva da un post pubblicato dal genero su Twitter, poi ricondiviso anche sull’account di Maria Branyas, gestito da una delle figlie e creato lo scorso dicembre quando è stata nominata come la donna più anziana della Spagna.
“Ora che sta bene, vuole parlare, spiegare, fare le sue riflessioni, è di nuovo lei“, ha dichiarato la figlia, che non vede la madre dal giorno del suo compleanno, per via delle restrizioni emesse dal Governo spagnolo, tra i Paesi più colpiti dalla pandemia di Covid-19, per cercare di arginare la diffusione del coronavirus.
“L’esperienza di Maria Branyas è notevole. La sua storia dimostra che persone di tutte le età possono sopravvivere al coronavirus e continuare a condurre una vita attiva in seguito. La sua sopravvivenza mostra la debolezza degli approcci che si basano sull’età cronologica come base per limitare l’accesso alle cure”, ha dichiarato a Forbes Thomas Scharf, presidente della British Society of Gerontology.
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