Battiston e il Coronavirus nel 2021: “Se siamo bravi, Rt a 0 in un mese”

Se continuiamo ad avere lo stesso comportamento avuto fino ad oggi, i primi di gennaio potremo azzerare l’Rt“. Lo afferma senza giri di parole Roberto Battiston, fisico e già presidente dell’Agenzia spaziale italiana. Che in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ traccia la linea che secondo lui gli italiani dovrebbero seguire da qui alle prossime settimane.

Dovremo continuare ad avere lo stesso comportamento virtuoso. Mi riferisco a quello che abbiamo avuto dal 23 ottobre ad oggi. Sono cinque settimane che l’Rt sta calando di 0,15“, sottolinea Battiston. Che rilancia, con parole di grande ottimismo: “Procedendo di questo passo potremo azzerare l’indice di contagio per i primi di gennaio“.

Contagio azzerato a gennaio? Le spiegazioni di Battiston

Fisico delle particelle di impronta sperimentale, Battiston aveva previsto il picco dei contagi da Coronavirus che si è poi effettivamente verificato il 27 novembre. Lo sottolinea il ‘Corriere’, a cui l’ex presidente dell’ASI spiega: “Ho avuto il vantaggio che le condizioni di contorno, ossia le modalità di vita nel nostro Paese, non sono cambiate fino al picco di novembre“.

Battiston ha anche provato a calcolare altri parametri in vista di gennaio, quando secondo le sue stime potrebbe effettivamente abbattersi in maniera molto importante l’incidenza del Coronavirus sulla popolazione: “Le terapie intensive dovrebbero scendere a 370. Oggi sono circa dieci volte di più, 3750. Gli ospedalizzati dovrebbero scendere poco più di un fattore dieci, ovvero essere 2 mila e 700. Oggi sono più di 36 mila“.

Evitare una “terza ondata”? Ecco come fare

C’è poi il dato sui contagi: “Dovremo arrivare ad avere circa 60 mila infetti attivi, anche in questo caso parliamo di circa un fattore dieci in meno di oggi. A quel punto, con l’Rt praticamente azzerato, gli infetti attivi sono destinati a guarire o a morire“. Questo, però, non equivale a dire che l’epidemia finirà. Battiston è chiaro: “Assolutamente no. Basta un dato, il 29 settembre avevamo 50 mila infetti attivi. Poi c’è stata la riapertura delle scuole. E dobbiamo capire che metà del Paese è legato in qualche modo alle scuole“.

Come comportarsi, dunque? Battiston ha una sua ricetta: “Serve agire soprattutto in quel che succede fuori dalle scuole. E poi bisogna dividere il problema, soprattutto riguardo ai liceali. Mancano cinque settimane, durante le quali mettere a punto le precauzioni che fino ad ora sono state ignorate. Prima di tutto i trasporti, poi il vaccino. Io tra vaccinare prima tre milioni di liceali o 26 milioni di over 50, vaccinerei prima i liceali. Così da eliminare la sorgente dei contagi“.

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