AstraZeneca, cosa succede adesso con le prenotazioni bloccate?

Il vaccino di AstraZeneca è stato bloccato e adesso decine di migliaia di persone con la prenotazione in tasca che ora non sanno cosa fare. Anche perché le Regioni, come spesso accade, si muovono in ordine sparso e ci sono inoltre realtà che si sono affidate ai medici di base e altre che usano hub e altre strutture di Asl e Regione.

AstraZeneca, la situazione in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna

L’assessore alla Salute lombarda, Letizia Moratti spiega che tra oggi, mercoledì e giovedì nella Regione “sono stati rinviati 33.500 appuntamenti per la vaccinazione con AstraZeneca”. Bisogna ancora chiarire se i cittadini saranno richiamati o dovranno ripetere la prenotazione. In Emilia Romagna proprio ieri hanno avviato la campagna per le persone tra i 75 e i 79 anni e ci sono state ben 72mila prenotazioni. Lo stop ad AstraZeneca rimette in gioco tutto. “Mi auguro che il Governo e la comunità scientifica italiana e europea giungano al più presto ad una determinazione definitiva che garantisca la prosecuzione del piano vaccinale in modo efficace e nella massima sicurezza”, dice l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini. In Veneto sono state distribuite 194.000 dosi totali di AstraZeneca e ne sono state somministrate 68.154. Adesso si lavora a un nuovo piano per le somministrazioni.

Le comunicazioni da Lazio e Toscana

Dalla Regione Lazio l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato, fa sapere che dopo gli approfondimenti delle agenzie regolatorie “coloro che si sono già prenotati verranno riprogrammati”. Quindi: verrà assegnata loro una nuova data. La Toscana, che aveva preso oltre 30mila prenotazioni per i prossimi giorni per somministrare il vaccino di AstraZeneca, probabilmente azzererà tutto e chiederà a chi aveva l’appuntamento di connettersi di nuovo con il suo sito che permette di scegliere il giorno in cui vaccinarsi.

I numeri di AstraZeneca che riguardato tutta l’Italia

In Italia sono state fatte circa 900mila dosi di vaccino AstraZeneca, meno della metà di quelle consegnate dall’azienda produttrice. Per questo medicinale è previsto un richiamo ma per ora il blocco, che dovrebbe essere temporaneo, non mette in dubbio la somministrazione delle seconde dosi. Prima di farle infatti devono passare tre mesi e le prime persone hanno ricevuto il vaccino nella seconda settimana di febbraio. Gli esperti rassicurano. “Confidiamo che riceveranno il richiamo nei tempi previsti, ha detto ieri Gianni Rezza, il responsabile della Prevenzione del ministero alla Salute: “L’Ema si riunirà a breve per chiarire ogni dubbio in modo da poter ripartire al più presto e in completa sicurezza con il vaccino AstraZeneca nella campagna vaccinale”.

Impostazioni privacy