AstraZeneca, il richiamo del vaccino va fatto 12 settimane dopo: i motivi

Il richiamo del vaccino di AstraZeneca andrebbe fatto dopo 12 settimane dalla prima dose. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), infatti, “raccomanda che la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni)”. E comunque “ad una distanza di almeno 9 settimane (63 giorni) dalla prima dose”. L’indicazione è contenta nella nuova circolare del Ministero della Salute intitolata “Aggiornamento vaccini disponibili contro SARS-CoV-2/COVID-19”.

Quanto al target, in Italia l’Aifa ha autorizzato la somministrazione di questo vaccino contro il Covid, il terzo per ordine di arrivo, per tutte le fasce di età. Ma raccomandandolo per gli under 55. In un secondo momento l’Agenzia ha poi rivisto la sua posizione, chiarendo che può essere somministrato anche a chi abbia superato questa età purché in buona salute. Non in ogni caso ai fragili e anziani over 80, per i quali si utilizzeranno i farmaci a base di Rna di Pfizer e Moderna.

Richiamo di AstraZeneca dopo 4 mesi, ma protezione già dopo 4 settimane

Il ciclo di vaccinazione con ‘Covid-19 vaccine AstraZeneca’, si legge nella circolare, consiste in due dosi separate (da 0,5 ml ciascuna). L’Aifa, “rilevando che i dati attualmente disponibili indicano che già dopo 4 settimane dopo la prima dose si raggiunge un livello di protezione efficace che si mantiene fino alla 12/a settimana”, chiarisce la circolare. E che“quanto all’effetto della seconda dose, questo appare più consistente quanto più ci si avvicina alla 12/a settimana“. Si raccomanda che “la seconda dose dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana”. Tali indicazioni potranno subire modificazioni nel corso della campagna vaccinale “sulla base di nuove evidenze scientifiche”.

Di sicuro le nuove indicazioni sul lasso di tempo che deve necessariamente passare tra prima e seconda dose portano molto in avanti nel tempo il completamento della campagna vaccinale proprio per queste categorie. Le quali dovranno dunque attendere quasi 4 mesi per assicurarsi una protezione completa.

Si tratta di flaconcini da 10 dosi che non si possono congelare

Il vaccino è disponibile in flaconcini multidose contenenti 8 dosi o 10 dosi da 0,5 ml ciascuno. In Italia, al momento, si sottolinea nel documento formato dal direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, “sono distribuiti solo flaconcini contenenti 10 dosi”. Il flaconcino multidose non aperto deve essere conservato in frigorifero (2°C – 8°C) e non deve essere congelato.

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