Zona bianca: le nuove regole
e le regioni che possono entrarvi

Con la zona bianca, non ci sarà più il coprifuoco: quindi via libera agli spostamenti dopo le 23. E via libera a matrimoni e cerimonie, parchi tematici e di divertimento (in zona gialla sarebbero potuti partire dal 15 giugno), fiere ed esposizioni (sinora aperte in zona gialla dal 15 giugno), corsi di formazione, piscine coperte, impianti sportivi al chiuso, centri benessere, convegni e congressi, centri culturali, sale giochi, bingo, sale scommesse e casinò (sinora in zona gialla dal primo luglio). Il ministro Speranza ha però detto no alla richiesta delle Regioni di riaprire anche le discoteche. Sia pure solo per chi ha il green pass.

Le regole della zona bianca

Si chiama zona bianca, ma certo non potrà essere un immediato ritorno alla normalità dei bei tempi andati. Restano infatti in vigore le regole-cardine alla base della prevenzione. Quindi sì alla mascherina, al distanziamento, all’attenta igiene delle mani e all’areazione e sanificazione dei luoghi chiusi. Si comincia comunque a vedere la luce in fondo al lungo tunnel della pandemia. Nell’incontro tra il ministro Speranza e il presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, è stato messo nero su bianco che una volta che una regione raggiungerà l’agognato colore bianco potrà riaprire praticamente tutto.

Le Regioni avrebbero tanto desiderato il nulla osta anche per le discoteche, a patto di far entrare solo chi è munito di green pass. Ma Speranza ha scosso la testa. Per il ballo, c’è da aspettare ancora un po’. Per entrare in questa zona serve avere uno ‘scenario di tipo 1’, un livello di rischio ‘basso’ e un tasso di incidenza sotto i 50 casi su 100mila abitanti per tre settimane consecutive.

Quali regioni potrebbero andare in zona bianca

Il monitoraggio di venerdì dovrebbe sancire da lunedì 31 maggio la promozione a bianca di tre regioni: Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise. Dopo sette giorni (7 giugno) dovrebbe essere la volta di Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto e la settimana successiva (14 giugno) potrebbe toccare a Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, con qualche speranza anche per Piemonte, Puglia e Toscana.

Impostazioni privacy