Le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Partito Democratico sono state formalizzate. Alle ore 12 di venerdì la segreteria del PD si è infatti riunita via Zoom senza il segretario, che a distanza di qualche ora ha inviato una lettera ufficiale in cui spiega la sua decisione.
Una decisione che ha scatenato una diffusa inquietudine. Che riguarda amici, alleati e compagni di partito come il suo vice Andrea Orlando, il ministro Dario Franceschini o Gianni Cuperlo. Ma anche antichi rivali politici, come il segretario della Lega, Matteo Salvini. Cui Zingaretti ha assicurato che non ci saranno strascichi legati alla tenuta del governo Draghi.
Zingaretti: le spiegazioni e il rilancio per il PD
Diverse sono state le richieste di ripensamento presentate a Zingaretti, che però ha spiegato come non sia quello il punto centrale della questione. “Per quanto riguarda me, la questione non è quella di un mio ripensamento: non è un tema di ripensamento che non c’è e non ci sarà – si può leggere infatti sul suo profilo ufficiale di Facebook –. Piuttosto penso debba essere il gruppo dirigente a fare un passo in avanti nella consapevolezza di avere un confronto più schietto, franco e plurale ma anche solidale sul ruolo del Pd, sui valori di riferimento, sulla nostra idea dell’Italia e dell’Europa. Io non ce l’ho fatta ad ottenerlo, perché più che il pluralismo ha prevalso la polemica. Ho fatto dunque un passo di lato. Spero che ora questo confronto sia possibile“.
Contemporaneamente, però Zingaretti, conferma il suo impegno alla presidenza del Lazio (“Continuo a fare e continuerò a fare il presidente della mia Regione“) e all’interno del PD. Non solo, perché arrivano anche le assicurazioni sul sostegno al governo. “Nei prossimi giorni andrò a rinnovare la tessera del PD per il 2021, perché rimango convinto che sia la grande forza popolare che può garantire a questo Paese il buon governo e l’alternativa alle destre che cavalcano i problemi e non li risolvono. Il Governo Draghi è forte e andrà avanti“, si legge infatti nella nota.
Un grandissimo grazie a tutte e a tutti coloro che in queste ore, da ieri sera, mi hanno scritto e mi stanno scrivendo.
…Pubblicato da Nicola Zingaretti su Venerdì 5 marzo 2021
Il post di fuoco e l’annuncio delle dimissioni
Toni molto più pacati rispetto a quelli che lo stesso Zingaretti aveva usato nel pomeriggio di giovedì, quando aveva scritto: “Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni“.
“Visto che il bersaglio sono io, per amore dell’Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili“, aveva aggiunto. E ora le dimissioni di Zingaretti sono ufficiali.
Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di…
Pubblicato da Nicola Zingaretti su Giovedì 4 marzo 2021