A margine di una conferenza stampa presso la sala Nassirya in Senato, Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha risposto ad altre domande della stampa, tra cui alcune riguardanti la politica estera del governo. “Trovo che il posizionamento della Meloni sia corretto, mi riferisco a quello Atlantico. Ho considerato un successo politico l’operazione su Zaki e credo, lo dico senza nessuna polemica, se è sacrosanta la battaglia per la libertà che tutti dobbiamo fare, è anche vero che Patrick Zaki ha un debito di riconoscenza verso Giorgia Meloni. Lo dico con franchezza perché l’operazione con al-Sisi l’ha chiusa la Meloni. Negli Stati Uniti la conferenza stampa congiunta sarebbe stata un bel segnale“.
Renzi ha poi parlato del salario minimo. “Noi abbiamo proposto il salario minimo anche nel 2018, quella proposta di legge era collegata alle altre riforme del mondo del lavoro che noi avevamo fatto, la Cgil all’epoca ci rispose no. Dopodiché l’inconveniente di questa proposta, con primo firmatario Giuseppe Conte, che anziché essere come la nostra questa prevede un aumento delle tasse prevedendo un fondo pubblico da finanziare in legge di Bilancio. Ritengo che fare le riforme aumentando le tasse siamo buoni tutti, la bravura è di fare le riforme senza aumentare la pressione fiscale. Noi non siamo contrari di principio a parlarne, quando verrà in aula faremo emendamenti. Noi sosteniamo la proposta della Cisl che prevede la partecipazione dei lavoratori agli utili come in Germania“.
“Sono nove mesi che tutti chiacchierano e poi questo Parlamento non è messo in condizione di lavorare perché i provvedimenti non arrivano“, ha osservato Renzi. “Io pensavo di fare una cosa semplice: ho firmato un disegno di legge di revisione costituzionale che cambia gli articoli 88, 92, 94, 95, e offre ai cittadini la possibilità di scegliere il presidente del Consiglio. Se il premier ha un problema, si dimette, muore, o ha un impedimento permanente, allora si va a votare e niente più giochi di palazzo. Ridiamo il potere al cittadino. Questa è una forma di premierato con elezione diretta“.
L’ex premier ha poi risposto a una domanda riguardante le vicissitudini giudiziarie di Daniela Santanchè e la posizione di Italia Viva nei confronti delle sue eventuali dimissioni. “La nostra risposta è secca: noi non abbiamo mai immaginato di collegare le vicende giudiziarie dei ministri alle loro dimissioni. Di conseguenza sulla mozione di sfiducia non abbiamo partecipato al voto, sia noi che Azione, ritenendo che questo modo di fare, inaugurato dal centrodestra e dai grillini contro di noi, non ci appartiene. Ma noi non sosteniamo la Santanchè, se domani andiamo in aula io voto la sfiducia al governo Meloni. Noi non siamo politicamente dalla loro parte, siamo contro. Poi ci sono degli elementi in capo al ministro o alla presidente del Consiglio sulle opportunità. Sulle cene non mi interessa dove va a cena Bonifazi o Boschi o Richetti, mi interessa che quando vanno in aula portino avanti gli interessi degli italiani“.
Infine, Renzi ha parlato della Commissione Covid. “Il nostro obiettivo non è prendere la presidenza, il nostro obiettivo è raccontare la verità. Perché sono passati i soldati russi in Italia? Perché Conte ha chiamato Putin per avere i soldati russi in Italia nei primi giorni del Covid? Perché si sono comprati i banchi a rotelle e non gli impianti per sanificare l’aria nelle scuole? Perché si sono fatti acquisti miliardari con gente che ha avuto provvigioni milionarie? Chi ha controllato su questo? Questi sono temi su cui è importante fare chiarezza, non per fare polemica ma per la prossima fase di emergenza. Perché la Protezione Civile è stata messa in secondo piano durante il governo Conte? Poi Draghi l’ha ritirata un po’ fuori. Su questi argomenti la Commissione Europea ha fatto una commissione, alcune Regioni le hanno fatte, perché il Parlamento non deve discutere? Chi ha paura della verità?“.
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