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“Contro l’irresponsabilità dei no vax? Mi rimane solo il Napalm, il lanciafiamme l’abbiamo introdotto“. La battuta (metaforicamente) incendiaria arriva dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che a margine della conferenza stampa di presentazione del programma di sburocratizzazione della Regione (denominato “Burocrazia Zero”) ha risposto così alla domanda di un cronista sulla possibilità di misure per i non vaccinati. Rilanciando la famosa “battuta del lanciafiamme” pronunciata nel marzo 2020 contro chi non rispettava le norme anti-Covid.
De Luca si dichiara a favore del “modello Austria”
La conferenza stampa si è tenuta nella Sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia, a Napoli. Parlando di possibili restrizioni, il governatore della Campania si è detto favorevole al cosiddetto “modello Austria”. Tale approccio prevede, infatti, restrizioni più stringenti per chi ha scelto di non vaccinarsi contro il Covid-19.
“Sarebbe il minimo – ha detto De Luca -. Stiamo iniziando a comprendere la ricaduta negativa degli atteggiamenti di irresponsabilità che abbiamo conosciuto in queste settimane. C’è gente che scambia la libertà democratica con quella che nei paesi si civili si chiama irresponsabilità”.
“Il mio augurio – ha aggiunto il governatore – è che di fronte questa nuova ondata tutti capiscano che il dovere di tutelare la salute dei cittadini appartiene a tutti, nessuno escluso. Ed è evidente che chi non fa il vaccino non può avere gli stessi diritti di chi ha invece dato prova di senso di responsabilità“.
Terza dose senza distinzione d’età in Campania
De Luca ha poi confermato che la Campania provvederà a vaccinare i suoi residenti con la terza dose senza distinzione d’età. Posto, naturalmente, che chi va a vaccinarsi abbia effettuato la seconda dose da sei mesi.
“Abbiamo deciso di non aspettare l’inizio di dicembre – ha confermato il presidente della Regione Campania -. Chi ha fatto la seconda dose da almeno sei mesi può fare la terza dose, senza prenotazione, nelle nostre strutture Asl. Dobbiamo correre, adesso. Perché quando parliamo di contagio Covid, i tempi sono importanti”.
“Nella campagna vaccinale – ha poi concluso De Luca –, un mese prima o un mese dopo possono significare salvare o no l’economia di un territorio. Bisogna evitare il rischio di dover chiudere tutto“.