Dagli alleati all’opposizione, le teorie di Vannacci sulle classi divise a scuola uniscono tutti. Il generale riesce nell’impresa di mettere d’accordo diverse fazioni con le sue discutibili dichiarazioni
Continua a far discutere, e probabilmente le polemiche e le critiche continueranno ad accompagnarlo, soprattutto adesso che inizia la sua corsa per le Europee. Questa volta Roberto Vannacci è nell’occhio del ciclone per le sue dichiarazioni a La Stampa, dove ha espresso alcune sue posizioni, per così dire, divisive. Dal concetto di “italiano con la pelle bianca, come dice la statistica”, agli omosessuali “che ostentano da esibizionisti che devono accettare le critiche”, arrivando fino alla sua teoria sulla scuola, con gli studenti, compresi i disabili, che “vanno divisi in base alle loro capacità”. Dichiarazioni che non sono piaciute a tanti componenti del centrodestra, partendo proprio dalla Lega, il partito con cui il generale si presenterà alle elezioni.
Emblematiche le parole di Giancarlo Giorgetti durante il suo intervento per sostenere la candidata Isabella Tovaglieri a Varese, definendola “una candidata figlia di questa terra, sente quello che pensa la gente, serve il territorio”, lasciando implicitamente intendere, ma neanche troppo, la sua distanza da Giorgetti, le cui idee, ha specificato il ministro: “Non condivido”. Duro anche il vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savino: “Le classi separate riproducono i ghetti. Invece i nostri fratelli disabili hanno tante abilità che noi non abbiamo. Per favore siamo seri e siamo responsabili – ha concluso il prelato – evitando ritorni ad anni bui”.
Ovviamente non sono mancate le critiche dall’opposizione, partendo da Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva: “Nelle incredibili parole del generale sulle classi separate per i bambini disabili riecheggiano concetti in voga durante un periodo storico chiamato nazismo. Con la sua agghiacciante uscita Vannacci ha varcato una linea che non deve mai essere superata. Chiediamo alla ministra della Disabilità Locatelli di prendere subito le distanze da un simile orrore”. Stesso concetto ribadito anche Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera: “Il partito che esprime la ministra per la disabilità è lo stesso che alle europee candida il generale Vannacci che oggi propone le classi speciali per le ragazze e i ragazzi con disabilità. E per mantenere alto il suo profilo razzista sentenzia che gli italiani hanno la pelle bianca e che Mussolini è uno statista. Questa è la Lega di Matteo Salvini che si prepara alle elezioni europee. La ministra Locatelli prenda le distanze da una simile assurdità”, ha concluso Faraone.
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura hanno spiegato come “le parole di Vannacci sulle classi separate per studenti disabili sono deliranti, pericolosissime o offensive per migliaia di famiglie. Il candidato leghista propaganda una ghettizzazione disumana dei bambini, in contrasto con i valori più profondi della nostra Costituzione e con la Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità, che impegna a una partecipazione paritaria delle persone con disabilità nella società, scuola ovviamente compresa. Cosa ne pensano i ministri leghisti alla disabilità e all’istruzione Alessandra Locatelli e Giuseppe Valditara? Difenderanno la scuola pubblica italiana e gli studenti disabili dai deliri di Vannacci o avalleranno con il loro silenzio un’idea che riporta agli anni più bui e terribili del secolo scorso?”.
Utilizza l’ironia il leader di Azione Carlo Calenda: “Dunque, Vannacci è candidato. Ho fatto un confronto con lui poche settimane fa. Vannacci va benissimo per Salvini. Sono tutto e sono niente, sono marketing e distintivo”. “Qui c’è un generale che si candida alle europee – è l’analisi di Arturo Scotto, deputato del Partito democratico -. Ed ha un vasto programma. Riabilitare Mussolini perché un grande statista. Introdurre classi differenziate per bambini disabili. Certificare l’identità bianca della nazione. Non credo che scherzi. Il suo è un vasto programma. Non uso mai la parola a caso: ma la puzza di fascismo si sente lontano un miglio. Con buona pace dei minimizzatori. La cui cifra prevalente o è la vigliaccheria o la complicità”.
Non solo dalla politica, ma le critiche a Vannacci piovo anche dal mondo sportivo. Il presidente del comitato italiano paralimpico Luca Pancalli ha definito la proposta del generale “inaccettabile e retriva, per fortuna la società è più avanti. La scuola italiana per prima in Europa, nel lontano 1976, ha abolito le classi differenziali favorendo una piena inclusione degli alunni ed alunne disabili dando loro opportunità di crescita come ai loro compagni la possibilità di essere cittadini migliori in un Paese privo di ghetti e recinti bensì civile e solidale. Un fatto di cui essere orgogliosi e che non avrei mai immaginato potesse tornare a essere motivo di discussione”.
Secondo Pancalli “ogni discriminazione e qualsiasi scelta che tenda a separare le persone non è accoglibile in un Paese che si fonda sui valori della uguaglianza della solidarietà e del rispetto di ogni essere umano. Da persona disabile e da uomo di sport sono felice e orgoglioso di come lo sport abbia contribuito a superare ogni diversità e ogni barriera. Io credo che oggi la società sia più avanti di certe proposte inaccettabili e retrive”.
Così all’AGI il generale ha risposto alle polemiche: “La diversità dei disabili va valorizzata nel modo migliore consentendo loro di esprimersi e realizzarsi a pieno seguendo i loro talenti. Per i disabili hanno inventato le paralimpiadi, non li hanno messi a correre con chi disabile non è. Il mio amico di infanzia Norberto De Angelis è campione di disabilità: è sulla sedia a rotelle per un incidente stradale, ma ha vinto diverse gare paralimpiche allenandosi in maniera peculiare e facendo risaltare tramite la sua diversità quanto di meglio ha potuto esprimere”.
Ha spiegato dunque il generale: “Per questo nell’intervista, dopo aver specificato di non essere un esperto di disabilità, ho detto di essere convinto che i disabili vadano aiutati nel modo più peculiare e specifico possibile. Il che, a volte, potrebbe non coincidere con il metterli insieme ad altre persone con caratteristiche diverse”. Per quanto riguarda le frasi su Benito Mussolini, Vannacci, ha rivendicato quanto affermato: “è uno statista, come Stalin, perché sono uomini di stato, come scrive la Treccani”.
Dall'indagine che ha coinvolto la Generazione Z è emerso che soltanto il 20% si sente…
Sciopero nazionale della sanità: medici e infermieri protestano contro la manovra 2025 per chiedere dignità,…
Donald Trump prepara la sua nuova amministrazione con nomine sorprendenti e fedeli alleati, puntando su…
Scopri i dettagli del Bonus Natale 2024: requisiti, novità e modalità per ottenere i 100…
Il patron di X avrebbe messo in discussione alcuni dei candidati scelti da Boris Epshteyn,…
Il nuovo singolo del gruppo della provincia di Bergamo fa scoppiare la polemica sui social.…